Elezioni USA, ecco le chance e le strategie di Trump e Biden

Joe Biden (sinistra) e Donald Trump (destra)
Joe Biden (sinistra) e Donald Trump (destra) Diritti d'autore AP Photo
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Di Rachael Kennedy Agenzie:  AP
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Per il presidente in carica, la rielezione appare ormai come una corsa a ostacoli, che lo ha costretto a una strategia puramente difensiva e a "corteggiare" stati tradizionalmente ininfluenti

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Il percorso di Donald Trump verso il potere appare più difficile di quello del rivale Joe Biden, secondo le ultime previsioni.

Il centro d'analisi FiveThirtyEight, fondato dallo statistico Nate Silver, ha dichiarato che ora c'è il 90% di possibilità che l'ex vice di Barack Obama porti a casa la vittoria.

Il sito - che ha fatto previsioni anche nelle precedenti elezioni e analizza i risultati dei sondaggi statali e nazionali, combinandoli con altri fattori - ha eseguito 40.000 simulazioni delle elezioni per calcolare la probabilità di vittoria di ciascuno schieramento.

Stando all'ultima previsione, diffusa lunedì 2 novembre, la probabilità di vittoria è del 90% per Biden e solo del 10% per Trump.

Per l'attuale presidente degli Stati Uniti, la corsa verso la riconferma si presenta dunque come una strategia di difesa degli stati in cui ha strappato una vittoria nel 2016, tra cui la Georgia e l'Arizona, tradizionalmente repubblicane. Le sue speranze sono però riposte anche negli stati "altalenanti" di Florida e della Pennsylvania.

Il potenziale percorso di Biden verso il potere

Riconquistare le perdite di Hillary Clinton

Nel 2016, l'allora candidata democratica Hillary Clinton ha perso il Michigan, la Pennsylvania e il Wisconsin - tre stati che in precedenza avevano mostrato a lungo un sostegno al suo partito.

Questo significa che se Biden riuscisse a mantenere il sostegno in tutti gli stati precedentemente assicurati da Clinton, oltre a recuperare queste tre perdite, otterrebbe 279 voti elettorali, nove oltre la soglia necessaria di 270.

Biden ha speso circa il 30% del suo budget pubblicitario in questi tre stati chiave, a partire da giugno, anche se gli occhi saranno puntati in particolare sulla Pennsylvania.

Attualmente, lo sfidante democratico gode di un leggero vantaggio in quest'ultimo stato, dov'è nato e dunque ha dalla sua un fattore di identificazione con l'elettorato.

Tuttavia, Trump ha recentemente visto aumentare le sue possibilità di vittoria dopo che Biden ha affermato di voler eliminare gradualmente i combustibili fossili - pur senza spingersi dire di voler vietare il fracking, un metodo di trivellazione molto diffuso e controverso.

Cosa accadrebbe se Biden perdesse la Pennsylvania?

Senza i 20 voti elettorali offerti dalla Pennsylvania, Biden avrebbe bisogno di trovarne altri 11 per raggiungere la soglia dei 270.

Andrew Harnik/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Joe Biden con la sua moglie Jill, al termine di un comizio a Pittsburgh, PennsylvaniaAndrew Harnik/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Questi voti extra potrebbero però essere trovati in Arizona (11 voti) o in North Carolina (15 voti), dove Trump ha vinto nelle ultime elezioni, ma con piccoli margini.

L'Arizona è tradizionalmente uno stato repubblicano e non ha un democratico in carica dal 1996, ma nelle ultime elezioni ha visto Trump vincere per 3,5 punti percentuali, il margine più piccolo negli ultimi due decenni.

Nel North Carolina, nel frattempo, si punta sulle nuove generazioni con una maggiore istruzione universitaria per spingere lo stato dalla parte dei democratici.

Barack Obama è stato il primo candidato democratico a vincere nello stato nel 2008; nel 2012 ha invece perso con un margine molto stretto, seguito poi da Hillary Clinton che ha perso di nuovo nel 2016. Si tratterebbe quindi di una vittoria difficile ma non impossibile per Biden.

Una combinazione di fattori

Se Biden dovesse riconquistare le perdite di Clinton in Michigan, Pennsylvania e Wisconsin - vincendo anche in Arizona o Carolina del Nord - la sua vittoria complessiva avrebbe un margine ampio.

Altri stati che si impongono all'attenzione del democratico sono l'Ohio, l'Iowa e la Georgia, mentre il partito spera che lo stato del Texas possa finalmente essere a portata di mano.

Anche la Florida, stato altalenante con una posta in gioco di 29 voti elettorali, promette una gara ravvicinata tra i due.

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"Biden - spiega il sondaggista repubblicano Glen Bolger - ha più possibilità di vincere con un numero di voti maggiore di Trump. Ma ciò non significa che Trump non possa a sua volta spuntarla".

Il potenziale percorso di Trump verso il potere

Grandi speranze per la Florida

Per conquistare gli agognati 270 voti elettorali, Trump avrà probabilmente bisogno di assicurarsi la vittoria in Florida, uno stato che - come già visto - promette un serrato testa a testa.

Ciò ha portato il presidente a concentrare nello stato - dove con la First Lady si è trasferito lo scorso anno - gran parte della sua campagna elettorale del mese di ottobre.

Come ultimo atto di presenza sul territorio, Trump ha in effetti in programma di accompagnare la first lady quando domani voterà nei pressi di Palm Beach County.

Evan Vucci/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Trump all'arrivo in aeroporto per un recente comizio in PennsylvaniaEvan Vucci/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Pennsylvania

Questo, come detto, sarà un vero campo di battaglia per i candidati, e Trump guarda alla Pennsylvania come alla sua migliore possibilità di raggiungere i 270 voti elettorali.

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Proprio in questo stato, il Presidente uscente ha tenuto sette comizi questa settimana, di cui quattro soltanto lo scorso sabato.

Trump ha anche cercato di far leva sulla debolezza percepita di Biden, insistendo sulle intenzioni di quest'ultimo circa la graduale eliminazione dei combustibili fossili. "Mutilerà la nostra nazione - ha rimarcato in uno di questi comizi - e ci manderà in una depressione economica assoluta".

Vincere in Florida e Pennsylvania sarebbe sufficiente?

La risposta breve è no, a meno che non torni a vincere nella maggior parte degli Stati che si era assicurato nel 2016.

Anche con una vittoria in Ohio, il presidente dovrebbe comunque mantenere le sue vittorie della scorsa tornata, insieme ad altri stati che ha perso e alcuni che sono costantemente in ritardo nei sondaggi, e dunque potrebbero riservare delle sorprese.

Questo implica, tra le altre cose, che potrebbe doversi concentrare su Minnesota, Nevada e New Hampshire, dove una vittoria appare improbabile.

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Pertanto, il percorso di Trump verso la rielezione è molto più irto di ostacoli rispetto a quello suo rivale e ha portato a una strategia prettamente difensiva, col tentativo di intercettare ogni voto possibile. Il che diviene chiaro osservando alcuni dei suoi raduni in luoghi come il Maine e il Nebraska, in particolare a Omaha, Nebraska, che è un distretto metropolitano che mette in palio un solo voto elettorale.

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