Romania, 5 anni dopo l'incendio del nightclub Colectiv è ancora una ferita aperta

Il monumento in memoria alle 64 vittime del Colectiv, la peggior tragedia di questo tipo nella storia rumena
Il monumento in memoria alle 64 vittime del Colectiv, la peggior tragedia di questo tipo nella storia rumena Diritti d'autore AP Photo
Di Cristian Gherasim da Bucharest
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Le proteste di massa dopo la morte di 64 persone fecero cadere il governo. I superstiti, dopo cinque anni dopo, faticano ancora a vivere una vita normale e non possono permettersi le cure per le ustioni riportate.

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Sono passati cinque anni da quando, il 30 ottobre 2015, un incendio distrusse una discoteca di Bucarest uccidendo 64 persone e ferendone 200. Quella tragedia provocò così tanta rabbia e così tanto dolore da innescare un'onda di proteste in grado di far cadere il governo. 

Centinaia di migliaia di rumeni scesero in strada dopo aver scoperto che il nightclub Colectiv operava senza i necessari permessi di sicurezza antincendio. Proteste così - che prendevano di mira la corruzione diffusa nella macchina burocratica rumena - non si vedevano dalla rivoluzione che ha rovesciato il dittatore Nicolae Ceaușescu nel 1989.

Il governo socialdemocratico fu costretto a lasciare il potere, mentre Cristian Popescu Piedone, eletto rappresentante del quartiere dove si verificò l'incendio, rassegnò le dimissioni. 

Nonostante il terremoto politico che si venne a creare dopo il rogo del Colectiv, poco è cambiato per le vittime di quella tragedia. Decine di feriti hanno dovuto recuperare da soli i soldi per pagarsi le costose cure mediche. Chi non ha potuto permettersele, si è trovato costretto a contare sulla generosità degli enti di beneficenza.

Una delle vittime, Adina Apostol, ha detto a Euronews che il trattamento per le gravi ustioni riportate nell'incendio è stato reso possibile solo grazie alle associazioni caritatevoli. 

Per lei era troppo costoso. Le sue ferite richiedevano trattamenti specialistici all'estero, non coperti dal sistema sanitario rumeno.

Cinque anni dopo, soffre ancora delle conseguenze delle ustioni e necessita ancora di cure.

Credit: Adina Apostol/Facebook
Adina ApostolCredit: Adina Apostol/Facebook

"Ho messo la mia vita in attesa per affrontare tutte queste procedure. Soffro di forti mal di testa e di perdita di memoria", ha aggiunto Apostol. "Voglio però cercare di stare meglio e riparare la mia pelle ustionata".

Questa settimana, il presidente rumeno Klaus Iohannis ha detto che firmerà una proposta di legge che assegna ai sopravvissuti del Colectiv cure mediche a vita, sia in patria che all'estero. 

Ma per Apostol l'annuncio arriva troppo tardi, e soprattutto non sana le ferite aperte.  

"È solo uno stratagemma elettorale. Questa legge sarebbe dovuta arrivare prima, non dopo cinque anni".

Adina ritiene che la misura dovrebbe applicarsi a tutti coloro soffrono di gravi ustioni in Romania, non solo ai superstiti dell'incendio del Colectiv. Cosi "è profondamente triste e ingiusto".

Adina indica come il recupero dei pazienti gravemente ustionati sia molto costoso: le autorità, dice, non fanno nulla per aiutarci. 

Lei stessa viene spesso contattata da vittime di ustioni - non collegate al Colectiv- i quali le chiedono di poter prendere a prestito i medicinali. Loro non possono permettersi di comprarli.

Cristian Popescu Piedone - che si era dimesso dall'incarico di sindaco del quarto distretto elettorale di Bucarest proprio a causa dell'incendio - è stato eletto il mese scorso nel quinto distretto della città, nonostante sia stato condannato a otto anni di carcere con l'accusa di abuso di potere in relazione all'incendio del night club Colectiv. La sentenza del tribunale non è definitiva.

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