Dilagano le proteste antifrancesi in Medio Oriente

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Ispirate dal presidente turco Erdogan le pressioni sulla Francia arrivano dopo le dichiarazioni di Macron sul "diritto alla blasfemia"

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Manifestazioni di protesta antifrancese in diverse località del nord della Siria e davanti alle ambasciate di Parigi in Iraq e Pakistan. Ispirate da gruppi islamici radicali, le mobilitazioni sono rivolte contro il presidente Macron, che nei giorni scorsi aveva difeso il diritto di pubblicare vignette blasfeme, come quelle che ritraggono il profeta Maometto, in nome della lacità della Francia.

Per molti dimostranti le parole di Macron equivalgono ad una offesa, come dice quest'uomo: "Non ingeritevi nell nostro credo, noi rispettiamo tutte le religioni e tutti i profeti, Gesù compreso, e non permettiamo a nessuno di offendere i musulmani".

Le dichiarazioni del presidente francese erano arrivate dopo la decapitazione del professore Samuel Paty, ucciso da un diciottenne per aver discusso in classe delle vignette su Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione,

La presa di posizione di Macron ha scatenato la reazione del presidente turco Erdogan, che tra un insulto e l'altro al suo omologo francese, ha lanciato una campagna per il boicottaggio dei prodotti francesi che prontamente è stata rilanciata anche nello Yemen, in Qatar, Algeria e Kuwait.

Le tensioni sul tema dell'integralismo musulmano si estendono anche al rapporto tra Ankara e Bruxelles, con la Commissione europea che invita il presidente turco a non far deragliare i tentativi di riavviare un dialogo tra le parti.

Peter Stano, portavoce dell'Unione Europea: "Se continuiamo ad alimentare la tensione con provocazioni contro l'Unione Europea o contro un suo membro, allora bisognerà pensare a come reagire a tali azioni o dichiarazioni".

Dal 2005 la Turchia è paese candidato all'adesione, ma i complessi negoziati si sono recentemente paralizzati, mentre parallelamente è andata crescendo la distanza tra Parigi e Ankara su punti importanti: dal futuro della Siria, del Libano e della Libia, fino alle iniziative turche per la ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo orientale.

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