Presidenziali in Moldavia: un test cruciale tra rischio brogli e Covid-19

Presidenziali in Moldavia: un test cruciale tra rischio brogli e Covid-19
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Di Debora Gandini
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Presidenziali in Moldavia: un test cruciale tra rischio brogli e Covid-19. Due i candidati favoriti: l’attuale presidente, il socialista Igor Dodon, considerato un politico pro-Mosca, e la leader del Partito Azione e Solidarietà, Maia Sandu, ex primo ministro filo-europeista

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ln un contesto fortemente segnato dall’epidemia di Covid-19, e dal rischio di brogli, la Moldavia si prepara ad andare al voto il Primo novembre per le elezioni presidenziali. Otto i candidati per la poltrona, con due super favoriti: l’attuale Presidente, il socialista Igor Dodon, considerato un politico pro-Mosca, e la leader del Partito Azione e Solidarietà, Maia Sandu, ex primo ministro filo-europeista.

Paese diviso tra sostenitori pro-Mosca e filo-europeisti

Il suo governo, sfiduciato lo scorso novembre, era da tempo impegnato nella lotta contro la corruzione nel Paese. "La Moldavia è a un bivio, o diventa uno stato con una leadership competente oppure diventa il paese fallisce, ha sottolineato la Sandu. "Uno stato funzionale significa prima di tutto uno stato che lotta contro la corruzione, la povertà e che incoraggia le imprese. Abbiamo bisogno di un presidente che difenda gli interessi nazionali pur mantenendo legami con gli altri Stati, anche con Mosca."

"La Moldova è a un bivio, o diventa uno stato con una leadership competente oppure diventa il paese fallisce."
Maia Sandu
Leader Partito Azione e Solidarietà

La Sandu, come diverse organizzazioni, chiedono che il voto si svolga nella massima trasparenza, Perché il rischio di brogli è alto: "Il Presidente uscente Dodon sta cercando di truccare le elezioni. Noi gli abbiamo inviato dei segnali forti. Nel caso non li avesse ascoltati, allora la gente scenderà in piazza, Perché questo è quello che dicono le persone", ha poi aggiunto l'ex Premier.

Moldova a un bivio

Secondo gli ultimi sondaggi Dodon finora avrebbe il 32,5% dei consensi contro il 18,4 della Sandu. Seguono Andrei Năstase con il 9,4%, Renato Usatii con il 6,5%, Violeta Ivanov al 4,9%, Octavian Țîcu all’1,6%, Tudor Deliu all’1,3% e Dorin Chirtoacă all’1, 2%. Secondo le previsioni nessuno dei due candidati principali avrebbe la maggioranza assoluta già al primo turno, portando il Paese al ballottaggio il 15 novembre.

La Moldavia, un paese di 3,3 milioni di persone al confine con l'Unione Europea, è divisa tra coloro che sono a favore di relazioni più strette con Mosca e chi, invece, sogna legami più stretti con l'Europa. La Russia sostiene una autoproclamata Repubblica separatista, la Transnistria, dichiaratasi indipendente nel 1990 e dopo una breve guerra civile

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