Dalla Repubblica Ceca alla Bulgaria i governi dei paesi dell'est cercano di contenere il virus con limitazioni generalizzate per i cittadini. L'uso della mascherina si generalizza
Nuove misure restrittive entrano in vigore nella Repubblica Ceca, nel tentativo di frenare il forte aumento delle infezioni da coronavirus. Le misure includono il divieto di libera circolazione e la chiusura di molti negozi, centri commerciali e alberghi. Si potrà andare a lavorare, commerciare, visitare parenti o comprare generi di prima necessità fare esercizi sportivi e viaggiare all'estero. Rimarranno aperti negozi di alimentari e drogherie, farmacie, impianti di benzine ed altri esercizi fondamentali.
Tutti con la mascherina
Bisognerà imperativamente indossare la mascherina all'aperto e in auto. Dall'inizio della pandemia, la Repubblica Ceca ha registrato oltre 193.000 casi positivi di coronavirus, circa un terzo dei quali negli ultimi sette giorni. Il sistema sanitario è in crisi visto l'alto numero dei ricoveri.
Il virus in Bulgaria
Giovedì la Bulgaria ha reso obbligatorio l'uso della mascherina negli spazi all'aperto e ha invitato gli studenti di medicina a sostenere il fragile sistema sanitario contro la seconda ondata epidemica.
In base alla nuova ordinanza, i bulgari devono indossare le mascherine nelle strade trafficate, nei mercati, nei treni e nelle stazioni della metropolitana e mentre fanno la fila a meno che non siano in grado di mantenere una distanza di 1,5 metri.
La soglia dei 1000 decessi
La Bulgaria ha superato i 1.000 decessi per Covid-19 questa settimana ed è al sesto posto in quanto a tasso di mortalità più alto nell'Unione europea. Nel frattempo, le infezioni sono aumentate moltissimo in quello che è considerato il paese più povero dell'UE. Più di 1.727 fra medici e infermieri hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia.