Regno Unito, i porti temono la Brexit

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Secondo i dati di un rapporto riservato, da gennaio 2021 possibili code chilometriche per i TIR che dovranno attraversare la frontiera, e ritardi du due giorni per la consegna delle merci

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Per quasi quarant'anni i commerci tra il Regno Unito e gli altri paesi dell'Unione europa si sono potuti svolgere in tutta libertà. Ma tra le molte cose che la Brexit è destinata a cambiare ci sarà anche la circolazione dei beni, con la Gran Bretagna fuori dal mercato comune. Uno scenario ancora confuso, che però già inquieta i responsabili amministrativi degli scali marittimi britannici, su cui, dal 2021 ricadrà il peso dei controlli.

Laurence Dettman, Ispettore capo della sanità al porto di Hull: "Stavamo preparando tutto proiettandoci su tre anni, poi l'anno scorso abbiamo accelerato in vista del regime dopo la Brexit, ma le cose sono andate avanti sul piano politico. Ora si aggiunge anche la preoccupazione portata dalla pandemia... Certo non posso dire che siamo fiduciosi che tutto andrà bene... tutt'altro..."

Problemi si prevedono oltre che per lo scalo di Hull anche per quello di Dover, e qui potrebbe non bastare la costruzione in tutta fretta di un piazzale per la dogana capace di ospitare fino a 2000 camion. Un blocco dei porti tuttavia fa ancora più paura.

Dafydd Williams, responsabile delle comunicazioni per l'Associated British Ports: "Se accadesse qualcosa nei porti i primi ad accorgersene sarebbero i consumatori. L'esempio più evidente sarebbe l'energia: il 10 per cento del fabbisogno energetico nazionale arriva attraverso i porti, e così anche le derrate alimentari, le forniture mediche e farmaceutiche... Se accadesse qualcosa ai porti o non fossimo in grado di tenerli aperti, nel giro di due o tre settimane assisteremmo a forti reazioni a livello nazionale".

Secondo indiscrezioni, il governo di Londra starebbe lavorando sui dati di uno scenario riservato, e prevede da gennaio prossimo fino a 7000 TIR bloccati in attesa di entrare in Francia e un ritardo medio di due giorni per le merci in uscita dal Regno Unito.

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