La leader in esilio aveva mostrato al Parlamento Ue foto di torture contro i manifestanti che si oppongono al presidente Lukashenko, al potere da 26 anni
Un radicale ripensamento delle relazioni con la Bielorussia di Alexander Lukashenko, a chiederlo sono molti europarlamentari dopo l'assegnazione del premio Sakarov, per la libertà d'espressione, a Sviatlana Tsikhanouskaya e gli altri leader dell'opposizione bilorussa.
L'annuncio di questo premio, da parte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, coincide con la decisione da parte dell'Unione di approvare delle sanzioni contro alcuni funzionari bielorussi che hanno partecipato alla repressione delle manifestazioni pacifiche che vanno avanti da agosto scorso.
Ospite al Parlamento europeo il mese scorso, la Tsikhanouskaya aveva mostrato prove di tortura contro i manifestanti e ora, dalla Danimarca, accoglie il premio con entusiasmo. “Sono lieta di aver ricevuto questo premio – ha dichiarato in una conferenza stampa la sfidante di Lukashenko- che non è solo per me, ma è per tutto il popolo bielorusso, siamo un unico corpo che combatte insieme contro il regime.”
Per la Lituania, paese confinante con la Bielorussia, l'assegnazione del premio Sakharov di quest'anno è particolarmente significativa. Secondo l'europarlamentare di centro destra ed ex premier lituano, Andrius Kubilius, questa premiazione : “È un segnale non solo per Lukashenko, ma anche per Putin che lo sostiene ancora, facendo un grosso errore.
Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero è un riconoscimento dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievič Sacharov, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 allo scopo di premiare personalità o organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali. Il riconoscimento è accompagnato da una somma di 50.000 euro, e quest'anno sarà consegnato a Strasburgo il prossimo dicembre.