Olocausto, Fb 'banna' i negazionisti: "Incitano all'odio"

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Diritti d'autore Matt Rourke/Copyright 2016 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistribu
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Di Stefania De Michele
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Nuova policy della società nell'ambito delle linee contro l'incitamento all'odio. Il plauso dello Yad Vashem

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In Rete tutto è sacrificabile al Moloch della libertà di espressione: la terra può essere piatta, l'allunaggio una truffa, i vaccini tutti il tributo pagato alle case farmaceutiche.

Ma il cambio di rotta nella policy di facebook potrebbe aprire una breccia, seppure in autodisciplina e in relazione all'incitamento all'odio: il social network ha infatti deciso di bannare chiunque diffonderà contenuti che negano l'Olocausto.

"Un altro passo nell’impegno per combattere l’odio nei servizi", spiega l'amministratore delegato Zuckerberg che, in un blog, aggiunge: "Tracciare le giuste linee di demarcazione tra ciò che è e ciò che non è accettabile non è semplice ma - con lo stato attuale del mondo - credo che questo sia il giusto equilibrio".

È dietrofront rispetto al 2018 quando la piattaforma sosteneva in ogni caso la libertà di espressione. La decisione è arrivata dopo la mobilitazione contro l'odio antisemita.

Greg Schneider, vice presidente esecutivo della Claim Conference, accoglie con favore la decisione: "Non mi sorprende - dice - che Mark Zuckerberg e alcune delle persone veramente intelligenti di Facebook abbiano tenuto conto delle preoccupazioni dei sopravvissuti all'Olocausto e abbiano la cosa giusta".

Yad Vashem, il museo della Shoah di Gerusalemme, sottolinea la validità dell'iniziativa, con particolare riferimento al fatto che gli utenti fb saranno indirizzati verso fonti autorevoli in materia: "È un passo significativo nella giusta direzione".

Plauso anche dal Congresso mondiale ebraico, che rimarca: "Negare l'Olocausto, banalizzarlo, minimizzarlo, è uno strumento usato per diffondere l'odio e le false cospirazioni sugli ebrei e sulle altre minoranze".

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