Elezioni a Cipro del Nord: sarà ballottaggio Akinci-Tatar, con il "fantasma" di Varosha

Elezioni a Cipro del Nord: sarà ballottaggio Akinci-Tatar, con il "fantasma" di Varosha
Diritti d'autore Nedim Enginsoy/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Euronews - AFP
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Si è votato nella Repubblica turca di Cipro del Nord: sullo sfondo la storia di Varosha, una città-fantasma a ridosso di Famagosta, abbandonata dai suoi residenti greco-ciprioti dopo l'invasione turca del 1974 in risposta ad un tentativo di golpe da parte di nazionalisti greci.

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Si è votato alle elezioni presidenziali nella Repubblica turca di Cipro del Nord (non riconosciuta dalla comunità internazionale, ma solo da Ankara).

Circa due terzi dei 300.000 residenti sono stati chiamati alle urne con l'obiettivo di eleggere il nuovo presidente.

Bassa affluenza, al ballottaggio i due favoriti

Affluenza, però, molto bassa: solo il 55%, il minimo storico a queste latitudini.

Il primo turno è stato vinto dal nazionalista Ersin Tatar, appoggiato dal presidente turco Erdoğan, con il 32,35%.
Andrà al ballottaggio di domenica 18 ottobre con l’attuale presidente Mustafa Akinci, favorevole alla riunificazione con la Repubblica di Cipro: ha ottenuto 29,84% dei voti, ma è considerato nettamente il favorito al ballottaggio.
Ago della bilancia a suo favore sarà infatti Tufan Erhurman, il leader del partito di centro-sinistra CTP, che appoggerà Akinci nel "faccia a faccia" con Tatar.

Il risultato del ballottaggio avrà peso sul futuro dei negoziati per la riunificazione, da tempo in stallo.

La città "Fantasma"

Il voto, che ha valore solo per la Turchia, giunge tre giorni dopo che truppe turche hanno riaperto, per la prima volta da decenni, l’accesso a Varosha, una città-fantasma a ridosso di Famagosta, abbandonata dai suoi residenti greco-ciprioti dopo che nel 1974 i turchi occuparono la parte nord dell'isola in risposta ad un tentativo di golpe da parte di nazionalisti greci.

L’annuncio della riapertura di Varosha ha provocato forti proteste da parte della Repubblica di Cipro, dell’Ue e dell’ONU (che controlla la zona-cuscinetto tra le due comunità) nei confronti di Erdogan e del candidato filo turco Tatar.
Anche Akinci ha condannato la decisione, denunciando l’interferenza di Ankara negli affari della "Repubblica".

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