Bruxelles: via al consiglio europeo, tema caldo le relazioni con la Turchia

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Ankara e le tensioni nel Mediterraneo orientale sono al centro del vertice che prende il via oggi; tutto dedicato agli affari esteri; si parlerà anche di violazione dei diritti umani in Bielorussia e Cina: i 27 convergono verso la ferma condanna

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Un consiglio europeo importante quello che prende il via questo giovedì pomeriggio. I 27 sono chiamati a discutere delle tensioni tra Ankara e Atene e Ankara e Nicosia per lo sfruttamento del gas nel Mediterraneo orientale.

L'orientamento è quello di non fare sconti alla Turchia ma, ovviamente, di risolvere le dispute "pacificamente", come invoca Angela Merkel.

"Ci impegniamo a disinnescare le tensioni pacificamente- ha affermato la cancelliera tedesca- la presidenza tedesca ha compiuto notevoli sforzi in tal senso. Sottolineo che il nostro rapporto con la Turchia è molto complesso e che l'UE ha un grande interesse a sviluppare un rapporto costruttivo nonostante tutte le difficoltà".

Dello stesso parere il presidente francese, Emmanuel Macron.

"Diamo il nostro sostegno alla Grecia e a Cipro ma dobbiamo anche trovare dei modi per impegnarci nel dialogo. Per me è cruciale ed emblematico che la politica europea sia viosnaria, esigente, ma anche realista",ha chiarito arrivando alla riunione.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel - conosciuto per essere un mediatore- tenta di conciliare le esigenze di tutti.

"Vogliamo la prevedibilità, vogliamo più stabilità in questa regione. Vogliamo anche dimostrare la nostra concreta solidarietà alla Grecia e a Cipro, siamo pronti a impegnarci. Diverse opzioni sono sul tavolo e oggi sarà l'occasione per dire chiaramente cosa vogliamo in futuro nelle relazioni tra l'UE e Turchia".

Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, invece assume torni decisamente duri.

È giunto il momento per l'Europa di discutere con coraggio e con sincerità che tipo di relazione vuole avere con la Turchia. Una cosa è certa: la provocazione turca espressa da azioni unilaterali e da retorica estrema non può più essere accolta ".

Si discute poi di Cina e Bielorussia, in entrami i casi si va verso la condanna delle violazioni dei diritti umani.

Il Consiglio Europeo "condanna le inaccettabili violenze" contro manifestanti pacifici, esprime "pieno sostegno" ai cittadini bielorussi per il loro diritto a eleggere il loro presidente "attraverso nuove elezioni libere e senza condizionamenti esterni", si legge nella bozza delle conclusioni.

Un tema che riguarda anche i Paesi membri, il diritto. "Un'altra questione che non è all'ordine del giorno ma che probabilmente dominerà il consiglio - dice Shona Murray, giornalista euronews - è quella dello Stato di diritto e di come sanzionare gli Stati membri che violano costantemente le norme, i valori e i principi dell'UE. Alcuni Paesi vorrebbero sanzioni extra per cui chi tra i 27 non rispetta le regole perde l'accesso al bilancio e al recovery fund. Altri Stati membri, principalmente quelli che sono costantemente in violazione, vorrebbero che l'intera pratica restasse nel cassetto. A prescindere da come il problema verrà risolto, deve essere fatto all'unanimità. Quindi è improbabile che si concluda questa settimana".

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