Nasser e il suo Egitto. 50 fa moriva il carismatico 'Rais'

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Di Sergio Cantone
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Nasser e il suo Egitto. 50 fa moriva il carismatico 'Rais'

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Cosa resta del ricordo Gamal Abdel Nasser 50 anni dopo la sua morte? il carismatico presidente egiziano aveva 52 anni quando lasciò questo mondo per un una crisi cardiaca. Di convinzioni secolari si oppose fermanente alla Fratellanza musulmana, al neocolonialismo e a Israele. E quest'ultima sfida lo portò al declino politico e, chissà, forse anche fisico. 

Alla sua sepoltura, l'ambizioso Egitto nasseriano infatti non si era ancora ripresa dalla sonora sconfitta subita dallo Stato ebraico solo tre anni prima, nel 1967. In occasione della Guerra de sei giorni, gli egiziani persero il Sinai e Gaza, i Giordani Gerusalemme e la Cisgiordania e la Siria le alture del Golan. Nasser forse perse anche la faccia come leader dell'unità araba.

Ciononsotante ispirò altri leader arabi e del mondo in via di decolonizzazione, come un allora giovane Gheddafi, che conquistò il potere nel 1969 grazie a una sollevazione che cacciò il Re di Libia. Esattammete come fece Nasser con quello d'Egitto nel 1953.

Entrambe le monarchie nardafricane erano appoggiate dal regno Unito, ansioso di mantenere una presenza nel Mediterraneo e lungo le vie del petrolio.

Grazie al suo dinamismo, il Rais divenne anche una figura di spicco del movimento dei Non Allineati, accanto a Indira Ghandi e a Tito. 

Nasser aveva infatti modelato la sua figura carismatica sulla scena mondiale anche grazie alla vittoria politica che ottenne nel 1956 contro la Francia e il Regno Unito. Le due declinanti potenze coloniali avevano infatto tentato di prendere con la forza il Canale di suez dopo che Il Cairo ne aveva decretato la nazionalizzazione.

Usa e Urss intimarono a Londra e Parigi di ritirare le truppe. Lui, il rais, monetizzò l'umiliazine subita dalle due ex grandi potenze europee. 

Malgrado Nasser credesse in un prominente ruolo dello Stato nell'economia, non era un marxista. Creò industrie e infrastrure energetiche come raffinerie e il progetto della diga di Assuan, costruita dai sovietici.

L'egitto dei nostri giorni è un colosso dai piedi d'argilla. Molti dei progetti economici del nasserismo non hanno avuto seguito. E il Paese è stretto nella morsa della disoccupazione, della povertà e della crescita demografica eccessiva e senza equilibrio.

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