Svizzera non passa il referendum anti-immigrati

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Svizzera al voto sulla "Brexit elvetica" ma la proposta della destra non passa, respinta 61 a 38 secondo i risultati parziali

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Lo avevano già definito il referendum della “Brexit elvetica“, ma non è passato. Il referendum proposto dalla destra svizzera dell'Udc teso a limitare gli ingressi degli immigrati anche europei, è stato bocciato, dal 61,7% dei votanti. Il “no” è stato espresso principalmente dai centri urbani e dai cantoni francofoni.

Basilea città (74,6%) ha avuto il maggior numero di oppositori al testo. Seguono gli altri cantoni di confine che sono Neuchâtel (71,1%), Vaud (70,9%), Ginevra (69%) e Jura (68,1%). Anche Friburgo (64,6%), Vallese (62%) e Berna (61,3%) hanno espresso un chiaro “no” alle urne.

Solo quattro cantoni, compreso il Ticino (53,1%), hanno votato a favore del testo.

La Svizzera era chiamata a decidere se revocare la libera circolazione delle persone.

Il Paese che è fuori dall’Unione Europea ma fa parte dell’area Schengen, è tornato alle urne su iniziativa del partito conservatore populista Udc, che punta a ottenere il successo del referendum del 2014 per un tetto sull’immigrazione.

La Brexit elevetica

In caso di vittoria dei Sì, sarebbero stati messi in pericolo tutti gli accordi con l’Unione europea. Con conseguenze di non poco conto per i frontalieri italiani e francesi, che ogni giorno varcano il confine. Gli svizzeri, votando hanno dimostrato di non volere rompere i legami storici con l’Europa.

Contro l’iniziativa dell’Unione Democratica di Centro – il partito di destra che controlla il maggior numero di seggi al Consiglio nazionale, si erano schierate tutte le altre formazioni. La paura è una rottura con Bruxelles che limiterebbe le opportunità di esportazione per le aziende svizzere, minacciando posti di lavoro, portando un aumento di prezzi e carenza di manodopera.

Da quando è stata approvata la libera circolazione fra Unione Europea e Svizzera, la popolazione è aumentata anche grazie all’arrivo di circa un milione di migranti. Fra questi, circa 750mila provengono da stati europei.

Se passa la stretta, se vince il sì quali conseguenze?

Se il referendum sull'iniziativa di limitazione fosse passato il Consiglio federale svizzero avrebbe dovuto porre fine all'accordo di libera circolazione con l'UE entro 12 mesi e se i negoziati falliscono, anche gli altri accordi verranno risolti.

Attualmente in Svizzera quasi il 25% degli abitanti - 2,1 milioni di persone - sono stranieri, di cui la maggioranza (1,4 milioni di persone) proviene dall'Unione Europea e dal Regno Unito.

Come reagiscono le persone?

Il Consiglio federale svizzero e il parlamento avevano raccomandato di votare "no" all'iniziativa, affermando che "metterebbe a repentaglio le relazioni stabili della Svizzera con il suo partner principale" e minaccerebbe "posti di lavoro e prosperità di fronte a grandi incertezze economiche".

La Swiss Trade Association ha sottolineato in una dichiarazione che si trattava di una "iniziativa di cessazione" che avrebbe danneggiato le piccole e medie imprese.

"Il networking internazionale è un fattore essenziale per il successo economico della Svizzera. L'economia svizzera guadagna un franco su due all'estero", ha affermato Daniela Schneeberger, vicepresidente dell'Unione svizzera delle arti e dei mestieri.

Il Canton Vaud e diversi istituti di istruzione superiore avevano sottolineato i rischi per i tanti progetti di ricerca che sarebbero saltati.

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