Contagiati sciando fanno causa: "Dovevano chiudere tutto e non l'hanno fatto"

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Accade in Austria dove il Tribunale di Vienna deve decidere sulla richiesta di risarcimento presentata da turisti positivi al Covid-19 dopo una vacanza a Iscgl, sulle Alpi austriache

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È attesa per giovedi, davanti al Tribunale federale di Vienna, la prima udienza della causa intentata contro le autorità austriache da un gruppo di sciatori contagiati dal Covid-19 durante una vacanza nella località montana di Ischgl, sulle alpi austriache.

I ricorrenti sostengono che se i responsabili avessero disposto per tempo la chiusura degli accessi alla stazione sciistica si sarebbero evitato un buon numero di contagi, e chiedono un risarcimento per 100.000 euro a persona.

Juergen Stang, cittadino tedesco: "Avrebbero dovuto dirci: chiudiamo tutto, fermiamo gli impianti, tornatevene a casa. Non non sapevamo quanto fosse alto il rischio in quel posto, ma le autorità si".

La polemica infuria anche perché secondo i denuncianti da parte dei turisti era arrivata da subito la richiesta di adottare misure drastiche per impedire la diffusione del contagio, ma le autoritâ avrebbero atteso almeno una settimana prima di prendere delle misure specifiche.

Peter Kolba, rappresentante di una associazione di tutela dei consumatori, accusa senza mezzi termini gli operatori turistici locali, che in nome dell'interesse economico, avrebbero "influenzato le decisioni assunte dalle autorità".

Ora toccherà ai magistrati stabilire chi abbia ragione, se le parti non raggiungeranno prima della sentenza un accordo che le soddisfi entrambi.

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