Report Onu sulla biodiversità: "Il pianeta è a un bivio"

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Allarme delle Nazioni Unite: la perdità della biodiversità continua, necessario un cambio di rotta

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L'umanità si trova a un bivio: il report dell'Onu sulla biodiversità lancia un allarme sul deterioramento della relazione tra uomo e natura quando la pandemia impone invece un diverso paradigma. 

La conferma arriva dal Global Biodiversity Outlook 5 (GBO-5), pubblicato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica: si tratta di un dossier su progressi e criticità in relazione ai 20 obiettivi globali di biodiversità concordati nel 2010 e con una scadenza per il 2020.
Solo 6 sono stati centrati in maniera parziale. 

ll dato che preoccupa è il fallimento del target che prevedeva il dimezzamento della perdita di habitat naturali, comprese le foreste. Anche se i tassi di deforestazione sono diminuiti di circa un terzo negli ultimi cinque anni, rispetto al 2010, il degrado degli ecosistemi tropicali non accenna a fermarsi. Le aree selvagge e le zone umide continuano a scomparire e gli ecosistemi di acqua dolce rimangono gravemente minacciati.

Il danno è globale seppure non irreversibile, come sottolinea David Cooper, vice segretario esecutivo della Convenzione sulla diversità biologica dell'Onu: "Se guardiamo alla pesca, per esempio, circa un terzo degli stock ittici mondiali sono già sovrasfruttati. D'altra parte, se poi si prendono in considerazione le diverse regioni, si vede che in circa la metà degli stock ittici del mondo, quelli ben gestiti, si assiste a miglioramenti".

Il rapporto contiene una lista di cose da fare: il capitolo 'Terra e foreste' richiama la protezione degli habitat. Sull'agricoltura sostenibile, l'imperativo è quello di cambiare il modo di coltivare, limitando al massimo i pesticidi. Anche la nostra alimentazione richiede un cambio di rotta, con un minore consumo di carne. Il report sollecita il ripristino e la tutela degli ecosistemi marini. Lo sguardo sulle città dovrà essere più verde ed è necessario ridurre l'inquinamento di fiumi e laghi. E naturalmente adottare misure urgenti per il clima, come il taglio dei combustibili fossili. Il rapporto è il terzo in una settimana e sottolinea il deterioramento della biodiversità, la perdita di diversità genetica, che mette in pericolo anche l'approvvigionamento alimentare e la salute. Più specie scompaiono, minore sarà la capacità degli ecosistemi di riprendersi. E minore sarà la capacità di regolare la trasmissione di malattie infettive.

Nel tweet: "La finestra di tempo a disposizione è breve, ma la pandemia ha anche dimostrato che i cambiamenti sono possibili quando devono essere realizzati".

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