Nell'incontro di Berlino dell'Ecofin, con i ministri delle Finanze dell'UE, il ministro tedesco Olaf Scholz usa la terapia d'urto e mette in guardia Londra: "Rischiate grosso, senza un accordo post-Brexit". Ma Johnson tira avanti: ormai è scontro aperto (soprattutto sulla frontiera "doganale").
Calma piatta.
A Bruxelles si vive un fine settimana di attesa, dopo giorni e giorni di tensioni, legate alle trattative sull'accordo commerciale della Brexit.
La Commissione Europea ha rispedito al mittente - cioè al premier Boris Johnson - il disegno di legge "Internal Market Bill" del governo britannico che - se approvato a Westminster - stravolgerebbe l'accordo di ritiro siglato all'inizio dell'anno.
Terapia d'urto: servirà?
A Berlino, durante la prima riunione "live" dell'Ecofin, il consiglio europeo di Economia e Finanza - alla presenza dei ministri competenti dell'Unione - la Germania sceglie la terapia d'urto.
Scholz: "L'Europa è preparata. E il Regno Unito?"
Il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, ha messo in guardia il Regno Unito sulle conseguenze di una mancata negoziazione di un accordo commerciale post-Brexit con l'UE.
Gentiloni: "Tocca al Regno Unito ristabilire la fiducia"
Nel briefing con la stampa è intervenuto anche Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli Affari Economici.
In latino: gli accordi devono essere rispettati.
Senza accordo, tariffe sulle merci verso l'Ulster?
Ma Boris Johnson non ci sta: nella sua rubrica del sabato sul quotidiano Daily Telegraph scrive: "Togliamo subito questo pericolo per il Regno Unito", riferendosi alla possibilità - in caso di mancato accordo - di tariffe imposte dall'UE sulle merci che arriveranno in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito (Inghilterra, Scozia e Galles), colpendo soprattutto il settore alimentare.
Per le trattative c'è tempo fino al 15 ottobre.
Ma ormai siamo allo scontro aperto.