Caso Jacob Blake: il mondo dello sport americano si inginocchia, in segno di protesta

I giocatori del Los Angeles FC posano per una foto di gruppo sul campo prima dell'annuncio della cancellazione della gara contro il Real Salt Lake
I giocatori del Los Angeles FC posano per una foto di gruppo sul campo prima dell'annuncio della cancellazione della gara contro il Real Salt Lake Diritti d'autore AP Photo/Rick Bowmer
Di Cinzia Rizzi
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Sospese le partite di Nba, Mls, Mlb e il Masters 1000 di Western & Southern Open

PUBBLICITÀ

Il mondo dello sport a stelle e strisce si ferma. I primi a dire stop - in segno di protesta contro l'ultimo caso di violenza poliziesca su un afroamericano, Jacob Blake - sono stati i Milwaukee Bucks. La squadra del Wisconsin - lo Stato dove è scoppiato il caso Blake - ha boicottato gara 5 dei playoff di Nba, in corso nella "bolla di Orlando", contro i padroni di casa, scatenando una reazione a catena.

Alex Lasry, vicepresidente dei Bucks, ha twittato così, dopo la decisione dei suoi di non giocare contro gli Orlando Magic: "Alcuni valori sono più grandi del basket. La posizione assunta oggi dai giocatori e dall'organizzazione dimostra che siamo stufi. Quando è troppo è troppo. Il cambiamento deve avvenire. Sono incredibilmente orgoglioso dei nostri ragazzi e siamo al 100% con i nostri giocatori pronti ad assisterli e a portare avanti un vero cambiamento".

Stop anche a Mlb, Mls e tennis

La NBA ha quindi sospeso le altre due partite in programma mercoledì - Oklahoma City Thunder-Houston Rockets e Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers -. Esempio seguito poi dalla Major League Baseball e dalla Major League Soccer, con tre e cinque gare rinviate, per il rifiuto dei giocatori di scendere in campo.

Hanno giocato i Mets, contro i Marlins, ma la prima base dei newyorkesi ha messo in scena la sua protesta.

"Alla gente ancora non interessa. Perché questo continui a succedere, vuol dire che nel cuore della gente c'è odio", dice tra le lacrime Dominc Smith. "E' proprio uno schifo. Essere un nero in America non è facile".

Si ferma anche il tennis, con il torneo Western & Southern Open (il Masters 1000 di Cincinnati che quest'anno si disputa nella Grande Mela). Dopo la scelta della giapponese Naomi Osaka di boicottare per solidarietà la semifinale, ha portato gli organizzatori alla sospensione degli incontri di giovedì, sia nel tabellone femminile che nel maschile.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Un anno di carcere russo per il giornalista Usa, Evan Gershkovich

Crollo ponte Baltimora: recuperati i corpi di due dispersi, erano all'interno di un furgone

Stati Uniti: il Congresso approva la legge di spesa, evitato lo shutdown