A pagare il trasferimento privati russi. Il principale è stato il filantropo Boris Zimin
Un corteo di ambulanze ha scortato questo sabato mattina Alexei Navalny verso l'ospedale Charité di Berlino.
Alle prime luci del mattino in Russia (le 4 della notte in Italia), il dissidente russo, 44 anni, tenace oppositore di Vladimir Putin, ora in coma per un sospetto avvelenamento, è stato caricato a bordo di un aereo, poi decollato dall'aeroporto di Omsk, in Siberia.
Lo ha confermato la portavoce di Navalny, Kira Yarmish. "Molte grazie a tutti quelli che ci hanno supportato. La lotta per la vita e la salute di Alexey è appena iniziata e c'è ancora molto da fare, ma ora almeno il primo passo è stato fatto".
Destinazione: Berlino, dove l'aereo con a bordo Navalny è arrivato alle 9 ora italiana. "Le sue condizioni di salute sono stabili", ha affermato il responsabile dell’ong 'Cinema for Peace', che ha pagato il viaggio. Per il momento né i medici tedeschi né la moglie, che è andato a trovarlo domenica, hanno commentato.
[➡️ Ma chi è Navalny?
](https://it.euronews.com/2020/08/20/l-irriducibile-avvocato-inviso-al-cremlino)
Chi ha pagato il trasferimento
Navalny è arriva**to a Berlino con un volo charter pagato dalla Ong "Cinema for peace" con soldi di privati russi, tra cui Boris Zimin.
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Un tè avvelenato
Navalny è stato ricoverato giovedi scorso in terapia intensiva all'ospedale di Osmk, dopo - affermano i suoi sostenitori, puntando il dito contro il Cremlino - aver bevuto un tè avvelenato nel bar dell'aeroporto di Tomsk ed essersi sentito male durante il viaggio in aereo verso Mosca.
La decisione della Germania, i temporeggiamenti dei medici
Dopo che la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha preso umanamente e politicamente a cuore le sorti di Navalny, già venerdi gli specialisti tedeschi arrivati a Osmk avevano richiesto l'immediato trasferimento in Germania, ma i medici locali hanno temporeggiato sostenendo che il paziente fosse troppo debole per il trasferimento.
Per loro, la diagnosi era chiara: nessun avvelenamento, solo un disturbo dell'equilibrio dei carboidrati, un disordine metabolico.
Sempre secondo gli amici del dissidente, questo sarebbe stato uno stratagemma per perdere tempo e far sparire ogni traccia di veleno nell'organismo di Navalny.
Già nel luglio 2019, mentre si trovava in carcere per una detenzione di 30 giorni, Navalny si sentì male: ufficialmente i medici della prigione parlarono di "crisi allergica", ma un medico vicino al dissidente disse esplicitamente che si trattò di un tentativo di avvelenamento con una sostanza chimica sconosciuta.
Ecco il servizio di Euronews di quel giorno.
Una spy-story che si sposta a Berlino
Ora sarà il celebre ospedale "Charitè" di Berlino ad occuparsi della salute di Alexei Navalny.
Mentre i rapporti diplomatici Russia-Germania rischiano di venire ai ferri corti.
L'Unione Europea ha chiesto un'indagine autonoma sulla salute di Navalny.