Algarve: crisi nera del turismo, famiglie sotto la soglia di povertà

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Di Filipa Soares
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Disoccupazione a +232% rispetto all'anno scorso, aumenta il numero di famiglie che chiede un aiuto alimentare

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L'estate dell'annus horribilis 2020 non è da meno rispetto alla primavera da confinati. Se l'onda lunga della crisi è attesa per la prossima primavera, in molte regioni gli effetti devastanti dell'epidemia sull'economia si fanno già sentire. E' il caso dell'Algarve, sud del Portogallo, dove il tasso di disoccupazione a giugno è schizzato al + 232 % rispetto a giugno 2019. Il motivo è la mancanza di turisti stranieri. In primis mancano all'appello centinaia di migliaia di turisti britannici. 

Il numero di persone che si rivolgono alle associazioni di volontariato per ricevere un aiuto alimentare è aumentato notevolmente. Carlos Reis e Paula Matias, coordinatori di Refood Faro raccontano che prima della pandemia avevano un totale di 114 persone "al momento - dicono - ne abbiamo circa 300, di cui 100 bambini, e il numero cresce ogni giorno".

La storia di quest'uomo che si rivolge a Refood è quella di tanti: l'azienda turistica per cui lavorava ha chiuso a causa della pandemia e anche sua moglie non è riuscita a trovare un impiego. "Quando tutto è accaduto, per vivere ci è rimasta solo la mia indennità di disoccupazione e non è sufficiente per tutto, basta praticamente solo per l'affitto, quindi ci hanno detto di andare in municipio e lì ci hanno indirizzato verso questa associazione che ci ha aiutato con il cibo: verdure, frutta, pane, pasta, a volte ci danno anche carne."

Filipa Soares, giornlista di euronews sottolinea che potrebbe essere solo l'inizio di tempi peggiori: “Questa è l'alta stagione più tranquilla in Algarve da decenni. Con i lavori stagionali che terminano ad ottobre, poi, è probabile che dopo il mercato del lavoro si deteriori ulteriormente."

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