La preghiera del venerdì a Santa Sofia, il "grande sogno" di Erdoğan

La preghiera del venerdì a Santa Sofia, il "grande sogno" di Erdoğan
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Di Cristiano TassinariANSA
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La preghiera del venerdì riapre la Moschea di Santa Sofia, il "grande sogno" di Erdoğan. Un giorno storico e discusso, all'interno dello stesso mondo islamico. Intanto, per le esplorazioni di gas, tra Turchia e Grecia la tensione resta alta. Al centro della contesa, l'isola del film "Mediterraneo".

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E' il giorno del ''grande sogno d'infanzia'' del presidente turco Recep TayyIp Erdoğan. 

Storia, orazioni, rabbia... e tanta politica. Un venerdì molto speciale a Istanbul. Per la prima volta dal 1934 si prega Allah a Santa Sofia, la storica basilica culla dell'cristianità ortodossa voluta da Giustiniano, Imperatore romano d'Oriente: Ataturk, laico e Machiavellico ne fece invece un simbolo ecumenico. un museo.

E poi il presidente Erdogan decide che sì, è il momento della svolta. Può rafforzare il suo potere interno a spese delle relazioni con la Grecia e altri paesi ortodossi.

Tutta la zona predisposta per accogliere i fedeli all'esterno della Basilica si è riempita in poche ore. E per le norme anti Covid-19 non sono stati più ammessi ulteriori ingressi. Sin dalle prime ore del mattino, diverse migliaia di fedeli musulmani si erano riversati nella zona di Santa Sofia.

Grande politica o furbizia da gran visir? Di certo la decisione esaspera le relazioni della Turchia nel Mediterrameo orientale, soprattutto con la Grecia. Un sabotaggio simbolico che si aggiunge alle tensioni sulle acque territoriali e lo sfruttamento di giacimenti di gas. Anche l'Unione europea, s'indigna, ma non condanna. Da notare le reazioni moderate del resto del mondo islamico e la sobrietà delle critiche della Russia di Vladimir Putin.  

Invitato anche il Papa

Ufficialmente - e forse provocatoriamente - è stato invitato anche Papa Francesco, che si era definito "addolorato" per il ritorno di Santa Sofia come moschea. Dopo l'ispezione di giovedi alla presenza dello stesso Erdoğan, tutto è pronto: tappeti turchesi su cui inginocchiarsi e mascherine, "pazienza e comprensione", ha spiegato il prefetto di Istanbul.

Per Erdoğan è l'occasione per "riparare all'errore" di Atatürk - uno dei padri della Turchia moderna, primo presidente del paese -, che nel 1934 destinò Santa Sofia come museo e simbolo della convivenza tra religioni.

Per l'occasione, le icone cristiane presenti all'interno di Santa Sofia saranno nascoste da apposite tende, almeno durante la celebrazione.

AP/Turkish Presidency
Erdoğan con la moglie Emine nel corso dell'ultima ispezione prima della riapertura di Santa Sofia.AP/Turkish Presidency

Per un lembo di Mediterraneo, un'isola da film

Intanto, è sempre alta tensione tra Turchia e Grecia nel Mar Egeo. Il premier greco Kyriákos Mitsotákis ha incontrato l'ex primo ministro Aléxis Tsipras per ottenere il piu ampio appoggio possibile, anche dai partiti di opposizione come Syriza, nella delicata vicenda della nave turca Oruc Reis, alle prese con un'attività di esplorazione gas, scortata da due fregate militari turche, al largo dell'isola greca di Kastellórizo (Castelrosso, in italiano), nel Mediterraneo orientale, a un paio di chilometri dalla costa turca di Kas.

Kastellórizo è l'isola greca in cui è ambientato il celebre film "Mediterraneo".

Ibrahim Laleli/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
La contestata nave turca, scortata da due fregate militari, nel Mar Egeo greco.Ibrahim Laleli/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

La realtà e le diverse visioni geopolitiche

Ankara la rivendica come parte della sua piattaforma continentale e su cui ha anche lanciato un avviso di restrizione della navigazione (Navtex). Una pretesa che Atene ha sempre negato con forza, denunciando una violazione delle sue acque territoriali.

Da giovedi, la Marina militare greca è in "allerta intensificata" nel sud e nel sud-est dell'Egeo, dopo che il ministero degli Esteri ha formalmente protestato con Ankara.
Le unità schierate sono "pronte a rispondere a ogni attività", avvisano fonti militari elleniche.

Immediata è giunta la risposta turca, per via diplomatica e con un rafforzamento navale. Nelle scorse ore, gruppi di soldati turchi sono stati richiamati d'urgenza dalle licenze estive.
Una ventina di navi della Marina sono state indirizzata nell'area, sorvolata a lungo da F-16 e aerei da combattimento dei due paesi.

L'aggressività di Ankara

"Le rivendicazioni della Grecia sulla sua piattaforma continentale sono contrarie al diritto internazionale", sostiene Ankara, che ha esteso notevolmente i suoi pretesi confini marittimi dopo l'accordo con il governo libico di Fayez al-Sarraj.

"Non può essere razionale e compatibile con il diritto internazionale che un'isola con un'area di 10 km quadrati, che si trova a 2 km dall'Anatolia e a 580 km dalla costa greca possa generare una piattaforma continentale di 40 mila km quadrati", attacca il vice-ministro degli Esteri turco Yavuz Selim Kiran, parlando di "reazioni massimaliste, esagerate e infervorate".

Che ad Atene la preoccupazione sia forte lo dimostrano anche le riunioni urgenti tenute in queste ore dal premier Mitsotákis con i vari partiti "su questioni nazionali".

Una situazione che continua ad essere potenzialmente esplosiva.

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Urgente incontro al vertice tra Mitsotakis e Tsipras.Petros Giannakouris/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

La diretta Facebook della preghiera a Santa Sofia

Istanbul, Santa Sofia riapre alla preghiera islamica

É il giorno del del ''grande sogno d'infanzia'' del presidente turco Recep TayyIp Erdoğan. Questo venerdi riapre al culto islamico Santa Sofia, museo simbolo di Istanbul per 86 anni: torna ad essere a tutti gli effetti una moschea: https://bit.ly/3f45Afv

Publiée par Euronews Italiano sur Vendredi 24 juillet 2020
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