Mati, due anni dopo l'incendio: le polemiche sulle "gravi lacune" continuano

Tre giovani sopravvissuti agli incendi in Grecia del 2018.
Tre giovani sopravvissuti agli incendi in Grecia del 2018. Diritti d'autore Euronews
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Di Foteini DoulgkeriCristiano Tassinari
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Una delle più grandi catastrofi del XXI secolo: l'incendio di Mati, in Grecia, del 23 luglio 2018. Con 102 vittime. Sono passati due anni, ma le polemiche sulle presunte "gravi lacune" nei soccorsi non si placano.

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Il 23 luglio 2018 la regione dell'Attica, in Grecia, ha vissuto una delle più grandi catastrofi urbane del XXI secolo.

L'incendio, divampato dal monte Penteli, si è propagato molto rapidamente a Mati, (villaggio che fa parte del comune di Maratona) e Kokkino Limanaki, uccidendo 102 persone.

Due anni dopo, i ricordi dei residenti del posto sono indelebili.

Due anni incancellabili

L'esperienza è stata ancora più traumatica per bambini e adolescenti.
Ciò che hanno visto e vissuto, soprattutto in quei primi giorni, è profondamente incise nella loro anima.

Spiega una ragazza, di nome Aphrodite:
'Ho vissuto uno stress post-traumatico e penso che ora lentamente lo sto superando, sono stati due anni molto difficili: l'orrore dei primi giorni, quando abbiamo dovuto affrontare la vista di tanti cadaveri, in una situazione irreale, ma con cui abbiamo dovuto convivere, dato che non ce ne siamo mai andati da qui... Ciò ci ha resi piu duri e questa sensazione è ancora presente''.

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Aphrodite ha sofferto di stress post-traumatico.Euronews

"Momenti di panico che ci hanno fatto crescere"

È ancora difficile per molti parlare di quel giorno, quando - dicono - la vita li ha fatti crescere troppo in fretta.

Ricorda Lidya:
''Ognuno di noi ha dovuto affrontare cose e situazioni che non poteva gestire a causa dell'età, quando sei in spiaggia e non sai se i tuoi genitori sono vivi, perché stanno cercando di salvare la casa dall'incendio e c'è il panico... In quel momento abbiamo dovuto essere maturi e lasciarci alle spalle l'adolescenza o l'infanzia e fare quello che le nostre madri avrebbero fatto per i nostri fratelli o i nostri cugini''.

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La giovane Lidia racconta la sua esperienza.Euronews.

Gravi lacune da "insabbiare"

Il cambiamento del paesaggio della zona e la rinascita della natura hanno tuttavia riportato un barlume di speranza.

Ma le rivelazioni fatte qualche giorno fa sulle indagini della tragedia, si parla di gravi lacune nella gestione degli incendi, con tentativi di insabbiamento, hanno scatenato nuova rabbia.

Il 20 luglio scorso, il capo della Procura di Atene, Evangelos Ioannidis, ha aperto un'indagine preliminare sulle accuse secondo cui alcuni funzionari statali avrebbero fatto pressioni per nascondere le "gravi lacune" negli interventi degli stessi Vigili del Fuoco.

Giorgios Spanos, residente a Mati e a capo di un comitato cittadino, commenta:
''Le nostre ferite sanguinano ancora, c'è ancora molto dolore, e molta rabbia, verso tutti. Tutti i residenti sono esempi di resilienza, per quello che hanno passato, non solo quel giorno, ma durante i mesi successivi alla tragedia. Fino a scoprire con chi, quando e come potevano comunicare con le autorità per rimettere ordine nelle nostre vite''.

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Giorgios Spanos è capo di un comitato cittadino di Mati.Euronews.

Giustizia per tutti: quando?

La giornalista di Euronews, Fay Doulgkeri:
''Due anni dopo la tragedia di Mati, i sopravvissuti chiedono ancora la stessa cosa: giustizia per le 102 vittime, i feriti e le persone che hanno perso la casa. Ma ammettono, purtroppo, che ben poco finora è stato fatto".

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La giornalista di Euronews, Fay Doulgkeri.Euronews.
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