In Italia i pensionati sono di più dei lavoratori

In Italia i pensionati sono di più dei lavoratori
Di Paolo Alberto Valenti
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Il numero delle pensioni erogate in Italia ha superato quello degli occupati. In maggio coloro che avevano un impiego lavorativo sono scesi a 22,77 milioni di persone mentre gli assegni pensionistici erogati sono di più

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Il numero delle pensioni erogate in Italia ha superato quello degli occupati. Un dato che  si è fatto certezza: in maggio coloro che avevano un impiego lavorativo sono scesi a 22,77 milioni di persone mentre gli assegni pensionistici erogati sono ormai di più. Basta il dato del 1° gennaio 2019 quando la totalità delle pensioni erogate in Italia ammontava a 22,78 milioni. 

Sorpasso riuscito

Tenendo conto del flusso di uscita dal mercato del lavoro per chi ha raggiunto i limiti di età e dei relativi incentivi dati con quota 100, il numero complessivo delle pensioni è aumentato di 220 mila unità come sostiene l' Ufficio studi della CGIA di Mestre. Il sorpasso coincide con l'emergenza coronavirus e il calo sostanziale dei lavoratori attivi. I pensionati diventano la categoria più numerosa d'Italia e spalancano scenari allarmanti. C'è lo spettro inquietante dei problemi di tesoreria che rischiano di livellare ancora di più le prestazioni pensionistiche e di incidere negativamente su coloro che sopravviveranno col minimo pensionistico.

Una popolazione sempre più vecchia

Con le culle vuote e un’età media della popolazione molto elevata, nei prossimi decenni l'Italia avrà meno dinamismo e meno risorse oltre a slittare verso una forte diminuzione della qualità dei consumi interni. Sebbene gli effetti della crisi dovuta alla pandemia avranno un impatto molto negativo dal punto di vista occupazionale, è evidente che il progressivo invecchiamento della popolazione italiana rappresenta un grosso problema con il quale fare i conti e che rischia di non essere risolto neanche da massicci arrivi di immigrati peraltro quasi mai professionalmente preparati. L'Italia che si presenta come un paese sempre meno efficiente in tanti settori ha anche scontato negli ulitmi anni la fuga di giovani laureati che non hanno possibilità di impieghi ben remunerati come avviene in prevalenza in nord Europa o nord America.

Adesso con più pensioni che impiegati, operai e autonomi non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che già supera i 293 miliardi di euro all’anno, pari al 16,6 per cento del Pil.

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