Romania: pluriomicida rimesso in libertà dà fuoco a una 17enne, la ragazza è in condizioni critiche

Auto della polizia rumena
Auto della polizia rumena Diritti d'autore DANIEL MIHAILESCU/AFP or licensors
Di Euronews Agenzie:  Afp
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Qualche giorno prima l'uomo, 45 anni, era stato denunciato per stupro dalla giovane, con cui aveva una relazione. L'anno scorso era stato rilasciato dopo avere scontato 25 dei 90 anni a cui era stato condannato per quattro omicidi, tra cui quello di una donna incinta

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Sabato scorso un uomo è entrato nella casa di una 17enne con cui aveva una relazione a Dârvari, piccolo comune nel sud-ovest della Romania, l'ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. 

Attualmente la ragazza si trova in condizioni critiche in un ospedale di Craiova, dopo aver riportato ustioni di 2° e 3° sul 90% del suo corpo.

Una caso di cronaca nera che scuote la Romania, specie dopo che è emerso che il sospetto del tentato omicidio è un pluriomicida uscito di prigione in anticipo.

"L'uomo è andato a casa della ragazza, è entrato nella stanza, le ha versato benzina addosso, le ha dato fuoco e poi se n'è andato", ha detto Petrică Cercel, portavoce della procura presso il tribunale di Mehedinți.

"La nonna dormiva e se non fosse stato per l'intervento di suo fratello, anche lui minorenne, la ragazza sarebbe probabilmente morta bruciata". Il ragazzo ha spento le fiamme e chiamato i soccorsi.

Dopo un primo ricovero in un'ospedale di Drobeta Turnu Severin, la ragazza è stata trasferita in elicottero a Bucarest.

Cercel ha aggiunto che, nei giorni precedenti l'aggressione, la ragazza aveva presentato una denuncia di stupro contro l'uomo. Stando a quanto emerso dalle indagini i due si erano conosciuti sui social media.

Il sospettato, catturato dalla polizia, è un uomo di 45 anni condannato nel 1994 per l'omicidio di quattro persone, tra cui una donna incinta di 7 mesi.

Ha scontato in carcere 25 dei 90 anni a cui era stato condannato, prima di essere liberato all'inizio di maggio 2019 in base a una legge che ha visto il rilascio di oltre 20mila detenuti.

L'uomo, che nel corso del 2019 aveva vissuto per un breve periodo nei Paesi Bassi prima di tornare in patria, ha raccontato alla polizia di essersi presa cura della 17enne, anche finanziariamente, perché proveniva da una famiglia problematica.

Il caso ha riportato sotto i riflettori la situazione delle carceri rumene e il dibattito sul sistema di giustizia penale del paese.

Le prime teste a cadere sono state quelle del direttore e del vicedirettore del carcere di Drobeta-Turnu-Severin dove era detenuto l'omicida: martedì scorso il ministro della Giustizia ne ha annunciato il licenziamento.

Il fratello della vittima è stato affidato alle cure dei servizi locali dedicati alla protezione dell'infanzia.

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