Presidenziali in Bielorussia: nuova ondata di arresti (tra gli oppositori)

Presidenziali in Bielorussia: nuova ondata di arresti (tra gli oppositori)
Diritti d'autore AP Photo/Sergei Grits
Di Cecilia Cacciotto
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Bruxelles condanna e chiede il rilascio. Parole severe di @von_der_EU e di molti #eurodeputati. Voi vi ricordate della Bielorussia e del suo presidente? Che parole avreste nei suoi confronti?

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Prove di dissenso anche in Bielorussia, dove i cittadini in fila firmano per dare il proprio supporto a Viktor Babariko, arrestato dal presidente Alexander Lukaschenko e ritenuto il maggior sfidante del presidente alle presidenziali di agosto.

Alexander Lukashenko ha dato spazio negli anni della sua presidenza, gestisce il Paese dal 1994 e non a caso è definito l'ultimo dittatore d'Europa,  a un dissenso più che minimo. Dissenso che sembra alzare la testa in vista delle presidenziali di agosto. 

Viktor Babariko, considerato lo sfidante più agguerrito di Lukashenko, è stato arrestato con varie accuse tra cui anche quella di aver incassato una tangente di 430 milioni di dollari per riciclaggio di denaro sporco. Babariko è stato arrestato insieme al figlio Edoardo, di 30 anni, impegnato nella campagna elettorale del padre. Il team elettorale di Babariko ha precisato che ci sono state perquisizioni anche nella casa di Babariko.

La raccolta di firma in favore del candidato è solo una delle manifestazioni che stanno segnando questa lunga vigilia elettorale, i manifestanti nelle scorse ore sono scesi nelle strade della capitale in auto e hanno sclacssonato per ore in solidarietà agli arrestati. 

AP Photo/Sergei Grits
Victor BabarikoAP Photo/Sergei Grits

L'Europa cosa sta facendo?

L'Unione europea guarda con attenzione e non celata preoccupazione alle vicende del Paese, nel tentativo di intensificare un dialogo costruttivo ha messo in campo vari strumenti come la Eastern partnership, il Partenariato orientale.

Francisco Seco/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Ursula von Der LeyenFrancisco Seco/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

In seguito anche all'ultimo arresto, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Layen, non ha usato giri di parole per chiedere una cosa semplice: "Il rispetto dei diritti e delle libertà resta fondamentale: le autorità bielorusse devono provvedere a che si tengano elezioni in un contesto corretto il prossimo 9 agosto. Tutti gli attivisti che sono stati incarcerati devono essere rilasciati. E' un diritto da rispettare I bielorussi chiedono elezioni democratiche".

Già a inizio giugno, i parlamentari europei che si occupano delle relazioni tra Unione europea e Bielorussia avevano condannato l'ondata di arresti di candidati alle elezioni presidenziali, politici dell'opposizione e manifestanti pacifici, spiegando che, in caso di altri arresti e di restrizioni arbitrarie, avrebbero cercato una revisione della politica dell'Unione europea nei confronti della Bielorussia, comprese nuove sanzioni. 

"Siamo profondamente preoccupati per il continuo fallimento delle autorità bielorusse nel migliorare l'ambiente elettorale e per la loro palese mancanza di intenzione di creare condizioni per una reale parità di condizioni tra i candidati", avevano dichiarato con una nota  alcuni componenti della delegazione  parlamento europeo per le relazioni con la Bielorussia, tra cui il presidente della delegazione, il polacco socialista Robert Biedron (S&D) e il relatore permanente del parlamento europeo sulla Bielorussia, il liberale lituano, Petras Austrevicius (Renew Europe).

Che cos'è il Partenariato orientale?

Con i Paesi dell'Easter partneship di cui fa parte appunto anche la Bielorussia, l'Europa intrattiene rapporti di scambio commerciale e agevolazioni alla libera circolazione volti a migliorare anche la situazione dei diritti interna. 

Il Partenariato orientale è un programma di associazione che l'Unione europea ha in corso con Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldavia, Ucraina e Bielorussia. Nato nel quadro della politica europea di vicinato, il progetto mira a favorire un avvicinamento di questi sei paesi all'Unione europea.

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