Balcani: il Kosovo abolisce il principio di reciprocità con la Serbia

Il neo Primo Ministro kosovaro Avdullah Hoti
Il neo Primo Ministro kosovaro Avdullah Hoti Diritti d'autore AP Photo/Visar Kryeziu
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  ANSA
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Neo premier Hoti: "Ora ci aspettiamo la stessa cosa da parte di Belgrado"

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Si apre uno spiraglio nella strada verso il dialogo nei Balcani. Il neo premier kosovaro Avdullah Hoti ha confermato questo sabato la decisione presa dal suo governo, di abolire il principio di reciprocità nei confronti della Serbia, che ostacolava l'attività e gli scambi economici tra i due Paesi. Misure di reciprocità erano state imposte a inizio anno dal premier uscente, Albin Kurti. Si tratta dell'obbligo per le merci serbe importate, di essere accompagnate dalla dizione 'Repubblica del Kosovo', che di fatto riconoscerebbe l'indipendenza del Paese, tema di disputa tra le due nazioni da 20 anni.

La decisione dell'esecutivo non ha attirato però tutti i consensi all'interno della coalizione. In particolare, a schierarsi contro è stato il partito di centro-destra, Alleanza per il futuro del Kosovo, dell'ex primo ministro Ramush Haradinaj. Una mossa diplomatica fortemente spinta, invece, da Unione europea e Stati Uniti.

"Grazie al lavoro quotidiano, alla nostra organizzazione interna, abbiamo preso oggi un'importante decisione: rimuovere l'ostacolo al processo di dialogo, in linea con gli impegni che abbiamo assunto nei confronti dei nostri partner internazionali", ha detto in conferenza stampa Hoti. "Ora ci aspettiamo la stessa cosa da parte serba, perché tutti gli ostacoli siano rimossi e si possa dare respiro al processo di dialogo".

Belgrado, dal canto suo, si è detta soddisfatta:  "E' un'ottima cosa che tutte le misure e le restrizioni commerciali tra Belgrado e Pristina vengano eliminate", ha dichiarato il presidente serbo, Aleksandar Vučić. "Credo nel potere dell'economia e delle imprese serbe. Credo anche che ci possa essere un buon rapporto commerciale tra noi e che entrambi potremo trarne profitto".

Il Capo di Stato ha però voluto sottolineare come qualunque sia la soluzione, la Serbia - che non riconosce l'indipendenza del Kosovo dal '99 - non potrà essere "eccessivamente soddisfatta", per utilizzare le sue parole.

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