Il calcio britannico alle corde tenta la sortita

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Diritti d'autore Marius Becker/(c) Copyright 2020, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
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Di euronews Luke Hanrahan
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I big della lega inglese ce la faranno mettendo mano ai loro conti bancari ma per le squadre calcistiche britanniche di seconda fila quale futuro si prospetta nell'era covid e post-covid?

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Con il calcio europeo attualmente paralizzato, e senza denaro proveniente dalle entrate delle partite, c'è il timore che un numero significativo di club possa chiudere l'attività a causa di costose fatture non saldabili.  Anche in Gran Bretagna gli stadi sono uno scenario vuoto come non mai. Niente tifosi, niente partite. Sono soprattutto i club più piccoli che rischiano lo sterminio come ci racconta uno dei dirigenti del Leyton Orient FC :"Ogni club, tutte le 72 squadre della federazione britannica, affronta le proprie difficoltà - alcune endemiche altre eccezionali - stiamo cercando di sopravvivere con pochissime sovvenzioni ..." ammette Danny Macklin - amministratore delegato del Leyton Orient FC.

UNA CRISI SENZA PRECEDENTI

In 138 anni di storia il Leyton Orient ne ha vissute di crisi ma nulla di paragonabile con quello che accade oggi. "Un certo numero di club che già stavano lottando prima del Covid-19 hanno subito un peggioramento della loro situazione. Noi come club non siamo immuni da questo senza entrate - con esclusione dei proventi dello streaming - sarà davvero difficile per ogni squadra di calcio sia di prima che di seconda divisione".

IL SILENZIO DEGLI STADI

Se i club campioni di incassi potrebbero essere in grado di cavarsela anche in mezzo alla tempesta della pandemia "finanziaria" le squadre che non sono in prima divisione potrebbero non reggere il distacco dal loro pubblico pagante. "Il crollo degli introiti impatterà soprattutto sugli ultimi della lista, per i club della lega inglese il problema è chiaro, ma non lo è la soluzione. Adesso ci si sta attrezzando per il terremoto in corso che investe anche le folle dei tifosi": spiega l'inviato di Euronews Luke Hanrahan. Al Clapton FC - un club non di prima fila - ci si sente già al tappeto e ci si interroga su cosa riserva il futuro. Il loro amministratore Vincent McBean vorrebbe vedere più sostegno da parte dei dirigenti federali. “Gli sportivi che dispongono di risorse e sono in una buona posizione, sanno quel che possono fare. Al nostro livello nessuno può prevedere quante squadre potranno ripartire in seno al campionato, quando sarà il momento. Tutti dovrebbero essere messi sullo stesso livello in termini di distribuzione delle risorse."

IN MEZZO AL GUADO

Col campionato in mezzo alla tempesta la domanda più importante di tutte è come risolvere la stagione in corso e come e quando i fan potranno tornare. Come mantenere i club a galla in un momento di prolungata incertezza. Del resto che il calcio inglese corra il rischio di perdere squadre e campionati a causa della crisi economica lo aveva già detto a chiare note in aprile il presidente della Federcalcio d'Inghilterra (Fa), Greg Clarke, in una riunione del consiglio. "Molte comunità potrebbero perdere i loro club del cuore, con poche possibilità di resurrezione. Di fronte a questa avversità senza precedenti, tutte le parti coinvolte nel mondo del calcio devono intensificare e condividere l'impegno per mantenerlo vivo - ha esortato il dirigente -Il calcio è un gioco di squadra e ora è il momento di fare un lavoro di squadra».

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