Il coronavirus aiuta la Cina nella sua censura per cancellare i fatti di piazza Tiananmen

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Diritti d'autore Kin Cheung/Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved
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Di Alberto De Filippis
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Vietato ovunque, persino a Hong Kong, le manifestazioni in ricordo del massacro di piazza Tiananmen

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Siamo a piazza Tiananmen a Pechino. Qui, 31 anni fa, la Cina ha schiacciato il movimento per la democrazia e ne ha cancellato la memoria da tutti i suoi libri di storia.

Normalmente l'unico posto della Cina continentale per commemorare l'anniversario, era Hong Kong. Ma quest'anno è stata bandita una veglia annuale a lume di candela per piangere le vittime.

Le autorità hanno approfittato del rischio di infezione da COVID-19, ma i critici affermano che le restrizioni al coronavirus sono diventate "uno strumento per la repressione della libertà di parola e di riunione".

Nella vicina Corea del Sud degli attivisti hanno organizzato una protesta fuori dall'ambasciata cinese nella capitale Seoul. A differenza di Hong Kong, dove l'Alleanza a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina può solo chiedere a Hong Kong di tenere commemorazioni individuali e piccole riunioni.

L'anniversario di quest'anno coincide con il voto atteso dal parlamento di Hong Kong per licenziare una legge che vieti gli insulti all'inno nazionale cinese.

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