Stati Uniti: se sei nero, se ti ferma la Polizia, se muori

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Diritti d'autore Richard Tsong-Taatarii/AP
Di Euronews
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Licenziati gli agenti coinvolti nella morte di un afroamericano a Minneapolis

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L'uomo, un afroamericano, steso a terra, un ginocchio premuto sul collo e le sue ultime parole: "Lasciatemi, non riesco a respirare".
Succede a Minneapolis: la vicenda viene filmata e fa il giro della Rete.
L'epilogo è definitivo per il fermato - George Floyd, 40 anni, muore - i 4 poliziotti coinvolti vengono licenziati.

Leslie Redmond, presidente dell'associazione nazionale per l'avanzamento delle persone di colore di Minneapolis (NAACP), ha parlato durante uno dei presidi, organizzati per protestare contro la brutalità delle forze di Polizia.
"Questo non è un problema di persone di colore, è un problema umano - dice Redmond - se sei un essere umano, dovresti essere indignato per quello che è successo ieri. Dovresti essere pronto a chiedere che non accada mai più. Se sei un agente di polizia, e indossi quel distintivo, non dovresti mai stare a guardare mentre succede una cosa del genere".

L'uomo era stato fermato perché sospettato di essere sotto l'effetto di droghe.
Diverse le manifestazioni di protesta della comunità afro-americana di Minneapolis.
La morte di Floyd ricorda il decesso per soffocamento del newyorkese Eric Garner ad opera degli agenti di Polizia, avvenuto nel 2014: Gardner era accusato di vendita illegale di sigarette.

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