Giornata mondiale della biodiversità e Patto verde Ue

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Giornata mondiale della biodiversità all´'insegna del Patto verde Ue

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E se la pandemia fosse il classico esempio dell'effetto farfalla? Un microevento produce una partita di domino in crescendo, fino a un grande impatto che si verifica nella parte opposta del globo.

Per evitare effetti indesiderabili occorre che tutto venga preservato in un grande equilibrio tra specie. Se no, la natura intaccata nei suoi fragili pesi e contrappesi produce pericoli.

Un programma eco-politico ambizioso, che va dal produttore al consumatore, dal mercato (umido) al piatto. E se non rispettato va tutto a ramengo.

Per questo motivo, l'Unione europea intende contribuire con proposte concrete nella giornata internazionale della biodiversità, il 22 maggio, come spiega Frans Timmermans, Primo vice-presidente della Commission europea e commissario con la delega all'Azione climatica:

"Con il tasso record di distruzione della natura. E ora con circa un milione di specie a rischio di estinzione in un solo decennio, siamo arrivati a minacciare la nostre stesse vite, la nostra salute e il nostro benessere".

Una delle principali minacce per il pianeta è il cambiamento climatico. Oltre al contenimento del diossido di carbonio, un'altra soluzione è il rimboschimento. Le piante sono le migliori alleate nella riduzione delle emissioni, semplicemente perché le assorbono, per vivere.

Ecco perché uno dei grandi obbiettivi del Patto verde per il 2030, marcato Bruxelles, è di coltivare tre miliardi di alberi, e di far crescere le colture bio del 25%.

I prodotti chimici hanno poi un impatto disastroso sulla biodiversità, oltre naturalmente a essere tossici per la salute umana, minacciano di estinguere insetti essenziali alla vita del pianeta come le api.

Per questo si prevede di tagliare del 50% l'uso dei pesticidi nocivi.

La produzione agricola su scala industriale è un altro rischio per gli equilibri biologici del pianeta. Le risorse, come l'acqua e i terreni fertili, non si possono sfruttare eccessivamente, pena la loro distruzione

La soluzione sarebbe consumare meno, mangiando con più moderazione soprattutto la carne, riducendo del 50% il consumo alimentare procapite.

Mangiamo troppo, e ne va della nostra stessa salute.

Ma la riforma della Politica agricola comune della Ue, e gli accordi commerciali che quest'ultima intende stringere con altri Blocchi economici mondiali, sembrano andare solo parzialmente in questa direzione.

Ci sarà dempre più cibo a disposizione, di qualità dubbia, a danno dei cosnumatori e dei piccoli e medi produttori e rivenditori.

Per Green Peace infatti, la Ue non fa abbastanza per alleggerire il piatto del commensale europeo. A far saltare la biodiversità campestre del vecchio continnete è soprattutto la carne. Afferma la storica Ong ecologista che "oltre il 70% delle terre agricole della Ue servono a nutrire gli animali degli allevamenti".

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