Pochi tra i musei italiani hanno riaperto le porte questa settimana anche se avrebbero potuto. Molti aspetteranno giugno, mese in cui riprenderà anche un minimo di traffico aereo
Le meraviglie dell'arte. Durante il confinamento sono mancate come l'aria ai normali fruitori mentre altri le hanno scoperte forse per la prima volta come consolazione virtuale durante il tempo strano dell'isolamento: periodo di nuove abitudini, cambiamenti e maggiore tempo libero.
Ha riaperto a Roma la galleria Borghese, insieme ai Musei capitolini, alla GNAM e al palazzo delle Esposizioni è uno dei pochi grandi musei d'Italia pronto di nuovo ad accogliere i turisti; per fare una passeggiata ai fori bisognerà aspettare il 2 giugno, data di riapertrua delle aree archeologiche.
A Firenze non si riapre, costa troppo
L'assenza dei turisti pone un problema di sostenibilità economica. Per questo a Firenze i musei civici restano chiusi "45 giorni di apertura solo nel weekend, di tre musei, costa mezzo milione. Sono soldi che non abbiamo", ha detto l'assessore alla cultura del comune di Firenze Tommaso Sacchi.
Porte sbarrate fino alla prossima settimana anche per la galleria di Brera, le biblioteche e i musei civici di Milano; ancora chiusi anche i musei di Palermo e Napoli, dove però ha riaperto Castel Sant'Elmo; i siti archeologici siciliani dovrebbero tornare ad accogliere i turisti dal 25 maggio.