Covid-19: agricoltura in crisi, l'Italia deve regolarizzare i lavoratori stranieri

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Di Giorgia Orlandi Agenzie:  versione italiana di Salvatore Falco
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Con l'imposizione di blocchi nazionali in tutta Europa, l'interruzione del flusso dei lavoratori stagionali ha sollevato la questione su chi raccoglierà frutta e verdura #migranti #Covid19 #Covid19Italia

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Sono chiamati "gli invisibili". I migranti senza permesso di soggiorno in Italia sono oltre 600.000. Con la pandemia di Covid, sono diventati un'emergenza nell'emergenza.

Con l'imposizione di blocchi nazionali in tutta Europa, l'interruzione del flusso dei lavoratori stagionali ha sollevato la questione su chi raccoglierà frutta e verdura. Si stima manchino 250.000 lavoratori, il rischio è che i prodotti non arrivino nei supermercati.

Da anni i migranti irregolari lavorano nell’agricoltura a nero e sottopagati. Nella maggior parte dei casi sono stati sfruttati dalla mafia senza alcuna protezione legale.

DISCUSSIONE APERTA NEL GOVERNO

Il dibattito sulla necessità di regolarizzare i migranti è tornato attuale. La ministra dell'Agricoltura italiana, Teresa Bellanova, vuole regolarizzare tutti i lavoratori e sta discutendo con la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, per un provvedimento per la concessione di permessi di soggiorno stagionali rinnovabili.

"Ci stiamo consultando con gli altri ministri per far fronte all’emergenza, soprattutto per la raccolta nei campi - ha detto la Lamorgese - Corriamo il rischio di non avere prodotti italiani o di rovinarli se non vengono raccolti in tempo".

NELLA PROPOSTA DI LEGGE INCLUSI ANCHE DOMESTICI E BADANTI

La proposta includerebbe anche i domestici e badanti e farebbe parte di una serie di misure in discussione nei prossimi giorni per sostenere l'economia italiana.

L'APPELLO DEL PAPA

Anche Papa Francesco ha chiesto di legalizzare la posizione dei migranti sfruttati, dicendo che la dignità della persona deve essere sempre rispettata. La crisi di Covid ha peggiorato le già precarie condizioni di vita di questi migranti.

CASTEL VOLTURNO

A Castel Volturno, vicino Napoli, gli invisibili si sono insediati qui nel corso degli anni. Sono circa 20.000 in una città di 27.000 abitanti.

A causa delle restrizioni imposte per il lockdown e senza documenti, sopravvivono a malapena.

Sono stipati in appartamenti fatiscenti, hanno visto il volto peggiore del confinamento. Cucinano quello che hanno sulle brandine adagiate all'esterno.

"In questa casa abbiamo molti problemi - spiega Jimmy Donko un abitante di Castel Volturno - non abbiamo elettricità, non abbiamo acqua, non abbiamo documenti, recuperare del cibo è un problema".

I volontari distribuiscono ogni giorno generi alimentari, ma le risorse sono limitate e non soddisfano la domanda.

La legalizzazione dei lavoratori agricoli non registrati potrebbe giovare allo Stato per 1,2 miliardi di euro. E potrebbe essere un passo significativo per far uscire dal cono d’ombra gli "invisibili".

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