Nuovo attacco a un polmone verde del mondo

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Di Alberto De Filippis
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Torna a bruciare la Siberia, dietro gli incendi la mano della criminalità organizzata

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Come se fosse diventata una normale stagione dell'anno, in Siberia inizia quella degli incendi. Dopo il fuoco dell'anno scorso che ha devastato milioni di ettari di uno dei polmoni verdi del mondo, riprendono gli incendi nella regione russa.

Per ora i danni sono gestibili, ma, visto quanto accaduto l'anno scorso, il governo russo vuole evitare di farsi nuovamente trovare impreparato.

6000 ettari interessati nell'estremo oriente del paese sono in fiamme da Krasnoiarsk alla regione di Omsk fino a Tomsk.

Da ormai un paio d'anni è stata istituita una legislazione speciale che vieta in determinati periodi dell'anno di accendere fuochi all'aperto, ma ormai anche le autorità russe hanno accettato l'dea che molti di questi disastri siano di natura colposa e che dietro a questi incendi ci sia una mafia che lucra. Sono state incrementate le pene, ma sembra che, a fronte dei rischi, il guadagno spinga le organizzazioni criminali ad appiccare fuochi in zone boschive lasciando poi che i venti facciano il resto.

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