Il virus riduce le celebrazioni per i martiri del ghetto di Varsavia. Niente folle, niente delegazioni estere. Il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki ha pregato davanti al monumento agli Eroi della Rivolta. Il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich ha recitato canti
Il coronavirus riduce anche le celebrazioni per i martiri del ghetto di Varsavia. Niente folle, niente delegazioni estere. Il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki ha pregato davanti al Monumento agli Eroi della Rivolta.
Cerimonie civili e religiose
Il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich ha recitato canti ma anche in tutti i luoghi simbolo della Varsavia straziata dai nazisti ci sono stati momenti di ricordi con la deposizione di fiori nei luoghi in cui c'erano state le uccisioni. Le sirene di allarme hanno suonato a mezzogiorno per rendere omaggio ai martiri.
Nella vecchia Varsavia il ghetto venne isolato con un muro per farne una grande area carceraria. Nel 1940 i nazisti lo scelsero come luogo di deportazione degli ebrei per poi trasformarlo in epicentro della soluzione finale.
La rivolta del Ghetto di Varsavia è durata quattro settimane, dal 19 aprile. fino al 16 maggio. Il Ghetto fu completamente distrutto, i suoi abitanti furono assassinati.
Su Internet è stata lanciata un'azione collettiva: tutti possono fare una foto del fiore del narciso, il simbolo della Rivolta, e poi postarla sui loro profili social.