Covid-19: in Europa c'è chi riapre dopo la serrata

Covid-19: in Europa c'è chi riapre dopo la serrata
Diritti d'autore Helmut Foringer/AP
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Di Stefania De Michele
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Austria, Repubblica Ceca, Paesi nordici riaprono gradualmente attività produttive, esercizi commerciali, asili

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Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz parla per metafore e la riapertura progressiva dopo la serrata anti Covid 19 si trasforma nella Resurrezione auspicata, che avverrà però dopo la Pasqua, a partire da martedì. Il governo austriaco ha infatti stabilito un calendario che consente ad alcune piccole imprese di riaprire. Provvedimenti che - dice Kurz - sono resi possibili dalle misure restrittive poste in atto subito, ma che possono sempre rientrare nel caso la curva epidemica tornasse a crescere.

Dice Kurz: "In Austria, la nostra reazione è stata più veloce e più restrittiva che in altri Paesi, per questo siamo riusciti a prevenire il peggio fino ad ora. Questa reazione rapida ci dà ora la possibilità di uscire dalla crisi più velocemente".

Covid-19: nel nord Europa si allargano le maglie

Con l'Austria anche la Repubblica Ceca allarga cautamente le maglie della coazione e, seppure ancora in stato di emergenza sino a fine mese, il governo ha deciso di consentire l'apertura ad alcuni esercizi commerciali da giovedì.

Approccio misto nel nord Europa: si allentano le misure restrittive in Norvegia con la riapertura degli asili a partire dal 20 aprile. Gli studenti dei primi quattro anni di scuola potranno tornare a fare lezione una settimana più tardi. Asili aperti dalla prossima settimana anche in Danimarca: un servizio inteso ad agevolare il ritorno graduale alla normalità per i genitori che lavorano. Restano però chiusi almeno sino al 10 maggio i centri commerciali, le palestre, le biblioteche e le chiese.

Svezia: quasi tutto come prima di Covid-19

La Svezia ha probabilmente la strategia più rilassata d'Europa: il governo ha solo esortato la gente a mantenere le distanze. Il capo epidemiologo della task force svedese dice che i tassi di infezione relativamente bassi del Paese sono la prova che la strategia adottata funziona.

"Ovviamente - spiega Anders Tegnell - ciò che facciamo e ciò che la gente fa qui incide sulla diffusione o meno del virus. Stare fuori, senza essere troppo vicini gli uni agli altri, non è la modalità di diffusione del virus. La situazione cambia nei luoghi chusi e affollati dove le persone non mantengono la distanza di sicurezza".

Nonostante i timori per la diffusione di Covid-19, l'attività sportiva all'aperto, gli allenamenti di calcio e la frequentazione assidua dei parchi suggeriscono che, per molti, in Svezia, la vita procede più o meno come al solito. 

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