Le testimonianze dal fronte del coronavirus negli ospedali italiani

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Di Paolo Alberto Valenti
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La cosa più straziante della morti da coronavirus è non poter fare il lutto. Tutti siamo stati separati da tutto mentre il contagio avanza

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Ogni giorno è sempre più lunga la lista di medici e infermieri vittime del dovere. E prima di morire devono sopportare la sequenza della morte degli altri mentre tutti sono privati di qualsiasi gesto di lutto. Ecco la crudeltà di questa epidemia, ed ecco due testimonianze. La prima è anonima, la seconda sulla mancanza dell'abbraccio è di un dirigente della Croce Rossa Italiana.

Così ha raccontato un'anonima infermiera dell'Emilia Romagna: "Il paziente era già a corto d'aria. col senso del soffocamento, ansia, in particolare ansia, attacchi di panico, ho appena avuto il tempo di attaccarlo al respiratore, era tutto sudato, l'ho accarezzato tutta la sera sono venuta e andata tutta la sera, ho fatto il mio lavoro e poi sono sempre andata a trovarlo. Mi piace fare quello che sto facendo perché loro hanno bisogno di noi. Dormo pensando ai volti e alle persone che ho visto soffrire, agli occhi e ai morti che ho portato all'obitorio; aiuto le persone che ti chiedono di respirare bene in queste circostanze. E' importante aiutare le persone che non riesco a vedere i loro cari, che moriranno senza vederli, soprattutto li sostengo quando muoiono ... e sai che non c'è niente da fare; noi, gli operatori di Fiorenzuola vediamo quando muoiono e cerchiamo di aiutarli con la morfina...

Francesco Rocca, Presidente Croce Rossa Italiana : " Quello che ci manca, ne ho discusso con i volontari nei giorni scorsi, e non voglio commuovermi, è l'abbraccio. Ieri ero a Codogno e una volontaria che lavorava lì mi è venuta vicino e mi ha detto - Sai cosa Francesco, stamattina ho perso mia madre - E l'unico modo per far fronte a questo era tornare a lavorare in ospedale perchè diversamente doveva rimanere a casa da sola senza la possibilità di piangere sua madre, di fare il lutto. E non poteva abbracciarmi, stava piangendo davanti a me, a due metri da me, e non poteva abbracciarmi e non potevo abbracciarla.

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