Stretta da coronavirus: il balcone, ultimo posto al sole

Stretta da coronavirus: il balcone, ultimo posto al sole
Diritti d'autore AP/ Claudio Furlan / LaPresse
Di Eloisa Covelli
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Dall'Italia alla Francia i davanzali sono i protagonisti delle nuove forme di aggregazione

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I balconi sono rimasti l'ultimo posto al sole degli italiani. Dopo l'ultima stretta del governo l'attività fisica è consentita solo nei paraggi della proprio abitazione (vedi il testo integrale). E quindi a molti non rimane che il davanzale per prendere il sole.

Ma i balconi, le terrazze, le finestre sono anche l'ultimo baluardo per l'aggregazione ai tempi dell'epidemia. In Italia alle 18 si ci affaccia per cantare e suonare tutti assieme. Mentre a quell'ora il bollettino della protezione civile scandisce il numero dei guariti, dei contagiati, dei morti.

Il 20 marzo alle 11 le radio italiane hanno diffuso "a reti unificate" l'inno nazionale, "Volare", "Azzurro" e "La canzone del sole".

Il tricolore, sfoggiato solo durante le partite di calcio, ha preso posto sui davanzali.

Applausi dai balconi anche in Francia

In Francia, dove l'epidemia sta crescendo, alle 8 di sera c'è l'appuntamento fisso per gli applausi agli operatori sanitari.

E per esorcizzare il primo venerdì sera di chiusura di pub e ristoranti... musica e brindisi dai balconi.

Musica da... casa in Russia

Musica per le orecchie. E che musica. Quella del pianista Denis Matsuev, che ha dato il via al ciclo di concerti che i russi potranno traquillamente ascoltare da casa.

Matsuev ha eseguito il primo di una serie di concerti online nella sala concerti di Ciajkovskij, organizzata dalla Moscow Philarmonic Society, dopo che Mosca ha bandito tutti i grandi eventi pubblici.

Matsuev ha dedicato il concerto alle persone isolate nelle loro case a causa della diffusione del coronavirus, sperando che la musica possa rendere le persone meno nervose.

Quando sono nervoso, suono lo strumento e tutto il male scompare subito. So che la musica guarisce
Denis Matsuev
pianista russo
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