Covid-19: come evolve l'infezione nell'Europa Orientale

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Tra misure placebo e blocchi alle frontiere, i Paesi dell'Europa dell'Est alzano il muro contro il contagio

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In ogni Paese si fa come si può. Nella Repubblica Ceca, tra le misure varate dal governo, anche quella di coprire naso e bocca, se non è possibile altrimenti, al masimoo con un foulard o una sciarpa.

La misura è di mercoledì mentre in Repubblica Ceca i casi di contagio salgono a oltre 630.

I supermercati hanno orari esclusivi per gli anziani, un provvedimento volto a tutelare gli anziani doppiamente: garantendo loro l'approvvigionamento di materie di prima necessità e evitando il contatto con i più giovani.  

Sono passati più di 20 giorni dal primo caso di covid-19 in Croazia, il numero di contagi oggi ha superato i 100 casi, si registra anche una vittima e 5 guarigioni. 

In Romania l'esercito è impegnato nella costruzione di un nuovo ospedale appena fuori Bucarest.

Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato lo stato d'emergenza per i prossimi 30 giorni; il Paese conta oltre 277 casi .

L'Ungheria lascia aperte le frontiere, e i corridoi umanitari con la Romania e la Bulgaria per consentire ai pendolari di andare al lavoro e tornare a casa dalle 9 alle 5 del pomeriggio. La sosta è consentita solo alle stazioni di benzina. Le file più lunghe si registrano al confine tra Germania e Polonia.

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