Petrolio: l'epidemia di coronavisurs scatena la guerra al ribasso dei prezzi

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Di Salvatore Falco
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Il gigante saudita Aramco ha alzato la produzione di petrolio di 1 milione di barili al giorno. Sul fronte opposto la Russia che chiede invece ulteriori strette alla produzione.

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Tornano a calare le quotazioni del petrolio, dopo i rimbalzi di martedì, mentre si profila una escalation nella temuta guerra al ribasso dei prezzi tra i grandi produttori di greggio globali. Il gigante saudita Aramco ha alzato la produzione di 1 milione di barili al giorno.

Sul fronte opposto la Russia che chiede invece ulteriori strette alla produzione. Su questo punto, venerdì scorso si è consumata una clamorosa rottura al vertice a Vienna dell'Opec Plus, la versione del cartello degli esportatori allargata ai grandi produttori non allineati.

"Siamo in una guerra dei prezzi - dice Denis Ferrand, capo economista di Rexecode - Siamo a un punto in cui aumentiamo il panico, aggiungiamo incertezza a una situazione già di incertezza radicale".

Il vero obiettivo di questi grandi esportatori potrebbe essere quello di sfruttare la situazione, in cui un calo delle quotazioni appare inevitabile, per mandare in crisi la produzione degli Stati Uniti, che risulta economicamente sostenibile solo con prezzi più elevati.

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