Siria: su Idlib piovono le bombe mentre si negozia il cessate il fuoco

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Il dramma degli sfollati: quasi un milione di civili in fuga

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La provincia nord-occidentale di Idlib in Siria non cessa di essere un campo di battaglia: non si fermano gli attacchi aerei russi che hanno costretto quasi un milione di civili a fuggire, la più grande ondata di sfollati del conflitto, che dura oramai da nove anni.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato un nuovo vertice con Russia, Germania e Francia il 5 marzo prossimo.
Erdogan ha esortato il suo omologo russo Vladimir Putin a fermare la violenza del regime siriano a Idlib: "In un incontro diplomatico, esteso dal presidente Putin alla cancelliera Angela Merkel e al presidente Emmanuel Macron, si è parlato di stabilire il cessate il fuoco a Idlib e discutere dei temi della stabilizzazione nella regione".

Da parte sua, Putin ha detto a Erdogan di essere "seriamente preoccupato" per le "azioni aggressive" dei jihadisti nella regione siriana di Idlib. I due leader hanno concordato la necessità di "intensificare le consultazioni bilaterali con l'obiettivo di garantire il cessate il fuoco e neutralizzare la minaccia terroristica".
"Non c'è una soluzione militare per la crisi siriana - ha dichiarto António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite - L'unica soluzione possibile rimane politica. Questo incubo umanitario creato dall'uomo per il popolo siriano che soffre da tempo deve finire. Deve finire adesso".
Venerdì scorso, i 27 leader dell'Ue hanno condannato gli attacchi del governo siriano, appoggiato dalla Russia, affermando che l'offensiva sta "causando enormi sofferenze umane". L'Ue esorta tutte le parti in conflitto a rispettare i propri obblighi e a far fronte alle proprie responsabilità.

La Turchia è determinata a prevenire un nuovo afflusso di sfollati che si aggiungerebbe ai 3,6 milioni di rifugiati siriani che già ospita. Ankara sostiene la creazione di una "zona sicura" per garantire - dice - rifugio ai civili in fuga.

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