L'Aeronautica si rifà il look: bando per nuovo logo e mascotte. Il premio? Un iPad

L'Aeronautica si rifà il look: bando per nuovo logo e mascotte. Il premio? Un iPad
Diritti d'autore OLIVIER MORIN / AFP
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Di Luca Santocchia
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Per l'Associazione italiana dei grafici i bandi non rispettano le normative europee (che non sono vincolanti): "Compensi degradanti"

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L'Aeronautica militare ha deciso di rifarsi il look in occasione del centenario che cadrà nel 2023. Per celebrare la ricorrenza ha pubblicato due bandi per la creazione di un nuovo logo e di una nuova mascotte.

Logo e mascotte, si legge nei bandi, dovranno avere "una forte capacità comunicativa ed essere di facile comprensione, originali, innovativi ed evocativi della storia della Forza Armata e dei suoi 100 anni". Il concorso è aperto a tutti i cittadini dell'Unione europea e ci sarà tempo fino al 30 aprile per presentare le proposte.

I due bandi non sono piaciuti all'Aiap, l'Associazione italiana design della comunicazione visiva, che da tempo denuncia il pessimo trattamento riservato ai graphic designer italiani.

Il motivo principale è legato al compenso previsto per i vincitori dei concorsi. A far storcere il naso ai professionisti della grafica è l'articolo 9 di entrambi i bandi, in cui sono elencati i compensi per i primi tre classificati. Il primo premio infatti sarà... un iPad.

"Si tratta di un premio palesemente degradante non solo per un professionista, ma per chiunque", dice Manuel Dall'Olio, consigliere dell'Aiap, secondo cui i bandi non tengono conto delle direttive europee in materia.

"I bandi non sono trasparenti - continua Dall'Olio - prima di tutto dovrebbero essere rivolti ai professionisti del settore, non aperti a tutti, si tratta di lavori che richiedono studi professionali. Sono bandi pubblicati da un apparato dello Stato, quindi è ancora più grave".

Dall'Olio denuncia anche la mancanza di un 'design brief', ovvero del documento contenente le istruzioni che delineano nel maggior dettaglio possibile gli obiettivi del progetto. "Non viene specificato quali valori deve esprimere il logo".

Inoltre ai vincitori non saranno riconosciuti i diritti d'autore su logo e mascotte: saranno di proprietà dell'Aeronautica, che potrà riutilizzarli senza riconoscere alcun compenso ai loro creatori e avrà anche la libertà di modificarli a piacimento.

Un altro punto dolente è legato alla giuria che dovrà valutare le proposte. "I membri della giuria di solito devono essere dichiarati o comunque deve essere specificato che si tratta di professionisti - sottolinea Dall'Olio -. In questo caso a giudicare i lavori saranno tre rappresentanti dell’Aeronautica Militare che, stando al bando, sono 'in possesso di particolari competenze nel campo grafico e artistico'. È una giuria non qualificata per giudicare i lavori".

I due bandi, per quanto poco rispettosi delle normative europee, non violano in alcun modo la legge italiana. Le normative Ue infatti non sono vincolanti. Il problema principale, spiega Dall'Olio, è che "in Italia non esiste un albo professionale per i graphic designer, siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi europei. Non abbiamo le stesse tutele di cui godono gli ingegneri che lavorano nel design industriale, che possono contare su un albo professionale".

Nel 2017 il Comune di Trieste era stato al centro di un caso simile. L'amministrazione cittadina aveva lanciato un concorso per trovare un claim, un logo e un video di promozione della città. Anche in quell'occasione si era deciso di premiare il vincitore con un tablet.

Una scelta che, oltre ad essere criticata dai professionisti del settore, aveva scatenato la fantasia dei triestini, che avevano inondato la pagina Facebook del Comune con le proposte più assurde e irriverenti.

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