Libia, continuano le violazioni sull'embargo di armi. Di Maio: "Serve missione Ue"

Libia, continuano le violazioni sull'embargo di armi. Di Maio: "Serve missione Ue"
Diritti d'autore APMICHAEL DALDER
Di Salvatore Falco
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

In Libia "l'unico modo per garantire un cessate-il-fuoco totale è togliere le armi" e per farlo "è necessario creare una missione dell'Unione Europea", dice il ministro degli Esteri italiano

PUBBLICITÀ

Le Nazioni Unite definiscono preoccupante la situazione in Libia, con la tregua appesa a un filo, mentre dalla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, la Germania cerca di bloccare il sostegno militare alle due fazioni in guerra. Perché, nonostante l'accordo raggiunto a gennaio a Berlino , continuano anche le violazioni dell'embargo sulle armi.

Onu: "Tregua appesa a un filo, 150 violazioni"

La situazione in Libia è "profondamente preoccupante" e la fragile tregua "è appesa a un filo". `È l'allarme lanciato alla conferenza internazionale sulla sicurezza dalla vice rappresentante delle Nazioni Unite, Stephanie Williams, secondo la quale si sono registrate più di 150 violazioni del cessate il fuoco.

Williams ha anche sottolineato le continue violazioni dell'embargo Onu sulle armi, anche dopo che Paesi stranieri intervenuti alla conferenza di Berlino di gennaio hanno concordato di fermare le interferenze nel conflitto tra il Governo di accordo nazionale (Gna) del premier di Tripoli, Fayez al-Serraj, e le forze fedeli all'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar.

Di Maio: "Bisogna togliere armi, serve creare missione Ue"

In Libia "l'unico modo per garantire un cessate-il-fuoco totale è togliere le armi" e per farlo "è necessario creare una missione dell'Unione Europea". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che a margine della riunione sulla sicurezza di Monaco ha incontrato i giornalisti.

"Ci siamo detti che l'Ue deve avere un ruolo fondamentale, per bloccare l'ingresso di armamenti in Libia", ha detto il capo della diplomazia italiana, "Anche perchè armamenti che qualcuno dà a una parte a volte vengono venduti al mercato nero all'altra parte, quindi il caos è totale. L'unico modo per garantire un cessate-il-fuoco totale è togliere le armi che stanno circolando in Libia per questa guerra. Per farlo dobbiamo creare una missione europea, domani mattina ci sarà una riunione importantissima del Consiglio degli Affari esteri dell'Ue con tutti i ministri degli Affari esteri: lì discuteremo di una missione che consenta di bloccare l'ingresso delle armi via aria, via terra e via mare".

"Per la risoluzione della crisi libica, servirebbe una maggiore presenza degli Stati Uniti, perché gli Usa hanno un'influenza che potrebbe essere determinante su alcuni attori del conflitto". Ha aggiunto Di Maio. Allo stesso tempo l'Ue, attraverso una missione che blocca le armi e monitori il cessate il fuoco, "può essere percepita anche dalle parti libiche come più neutrale".

Per il ministro degli Esteri è fondamentale "l'efficacia più che la velocità dell'Unione Europea". "Perché non è detto che la velocità delle decisioni porti sempre a buoni risultati. In passato forse qualcuno ha preso decisioni troppo velocemente sulla Libia, e ci troviamo con nove anni di crisi", ha affermato.

Sarraj: "Nessun negoziato ha senso senza tregua permanente"

 Senza un cessate-il-fuoco permanente in Libia, ogni negoziato sul resto dei percorsi indicati dalla conferenza di Berlino sarebbe un disastro perchè "nessun negoziato avrà senso sotto attacchi aerei e spargimenti di sangue". Lo ha denunciato il leader del Consiglio presidenziale libico, Fayez al Sarraj, in una dichiarazione letta in tv.

Ha aggiunto che con il cessate-il-fuoco tutti gli sfollati interni potrebbero tornare a casa e tutte le operazioni militari sarebbero interrotte con la garanzia che la capitale o altre città non sarebbero un obiettivo in futuro.

Paesi conferenza Berlino condannano violazioni embargo armi

 I ministri degli Esteri di Russia, Turchia, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e delle altre nazioni che hanno preso parte alla conferenza di Berlino sulla Libia hanno condannato le violazioni dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi alla Libia e hanno chiesto un monitoraggio più efficiente.  

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Libia: il ruolo dell'Italia e l'embargo sulle armi alla Conferenza di Monaco

Libia, accordo a Berlino

Libia, summit al Cairo: Di Maio e i ministri degli Esteri cercano una soluzione