Memorandum con la Libia: da un lato l'Italia tratta le modifiche, dall'altro consegna motovedette

Memorandum con la Libia: da un lato l'Italia tratta le modifiche, dall'altro consegna motovedette
Diritti d'autore Migranti in un camion dopo essere stati intercettati al largo dalla guardia costiera libica nel marzo 2017- Foto d'archivio AP
Diritti d'autore Migranti in un camion dopo essere stati intercettati al largo dalla guardia costiera libica nel marzo 2017- Foto d'archivio AP
Di Lillo Montalto Monella
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A Roma i ministri si incontrano per concordare modifiche al patto che si è rinnovato in automatico per altri tre anni. A Tripoli, invece, ci si siede al tavolo per concordare la consegna di motovedette, denuncia Amnesty International.

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Mentre a Roma i rappresentanti di Italia e Libia si incontravano per trattare eventuali modifiche al memorandum del 2017, il patto in materia di materia di immigrazione tra i due Paesi prorogato in automatico per altri tre anni, la sera prima a Tripoli l'Amministrazione generale per la sicurezza costiera (GACS) sedeva al tavolo con un "rappresentante della sicurezza italiana" per discutere i dettagli della consegna di due motovedette donate dall'Italia alla Libia.

Un paradosso, secondo Amnesty International, la quale ritiene che interlocuzioni tecniche di questo tipo dovrebbero essere congelate per mettere pressione sul governo libico affinché accetti emendamenti al memorandum.

مدير الإدارة العامة لأمن السواحل يلتقي بالمندوب الأمني الإيطالي بحضور مكتب العمليات البحرية عقد مساء اليوم الأحد...

Publiée par ‎الإدارة العامة لأمن السواحل - General Administration For Coastal security‎ sur Lundi 3 février 2020

I soldi per rimettere in sesto le imbarcazioni da 35 metri, in manutenzione nel porto tunisino di Biserta, erano stati stanziati nel 2017 pescando dalla dotazione del fondo Africa (200 milioni). Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione, ha impugnato il decreto per “sviamento” di fondi pubblici destinati a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i paesi africani. Ad aggiudicarsi la commessa è stata l’impresa veneta Cantiere Navale Vittoria, scrive Altraeconomia.

Dunja Mijatovic, commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, ha affermato che l'Italia deve sospendere con urgenza le attività di collaborazione con le guardie libiche che pattugliano la costa perché non possono assicurare il rispetto dei diritti umani, esprimendo disappunto per l'incapacità delle autorità italiane di non aver come minimo negoziato i termini dell'accordo prima del suo rinnovo automatico.

Amnesty e Msf hanno condannato la linea dell'esecutivo Conte, che conferma sostanzialmente la strategia del governo Gentiloni e della precedente coalizione giallo-verde.

Nel contesto di guerra, UNHCR ha annunciato la sospensione delle sue attività al centro di evacuazione di Tripoli, già oggetto di un'inchiesta di Euronews, e ha ricordato come riportare indietro migranti in Libia sia contrario al diritto internazionale e configuri la violazione di diritti umani.

Il governo italiano è impegnato in queste ore a trattare con le controparti libiche del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al-Sarraj e nega che il memorandum sia confermato in blocco.

Di Maio, che ha ricevuto a Roma il ministro dell'Interno del Gna, Fathi Bashaga, ha annunciato ieri che l'Italia "presenterà presto una serie di emendamenti al fine di migliorare i contenuti del memorandum bilaterale in materia migratoria del 2017, con particolare riguardo al rispetto dei diritti di migranti e richiedenti asilo".

“Notiamo con disappunto come il governo italiano prosegua interlocuzioni tecniche con rappresentanti libici, per definire la consegna alle autorità libiche di motovedette completamente restaurate a spese dell’Italia", sottolinea Matteo de Bellis di Amnesty International.

Il governo italiano dovrebbe condizionare la consegna di queste motovedette alla radicale modifica del Memorandum con la Libia, nel segno della chiusura dei centri di detenzione, dell’evacuazione di chi vi è imprigionato e dell’apertura di canali sicuri e regolari
Amnesty International

"Non facendolo", conclude il ricercatore di Amnesty, "il governo lancia un segnale inquietante: che non importa se le motovedette verranno usate per intercettare in mare migliaia di donne, uomini e bambini per riportarli negli inumani centri di detenzione libici; quel che conta è che la Libia continui a fare da guardiano delle frontiere europee.”

Dal Viminale fanno sapere a Euronews che l'Italia non può disattendere i propri impegni, come in caso di un "lotto determinato con accordo pregresso", e che l'esecutivo è al lavoro sul fronte dei diritti umani. Eventuali pressioni politiche sono in capo al ministro degli Esteri o al presidente del Consiglio. 

La GACS riferisce al ministero degli interni libico, mentre la guardia costiera libica fa parte della marina e risponde al ministero della difesa. L'ambasciata italiana di Tripoli, per parte sua, non commenta e rimanda alla Farnesina. Né dagli Esteri né dalla GACS libica arrivano risposte in merito alla richiesta di precisazioni avanzata da Euronews

Luciana Lamorgese aveva ieri espresso completa disponibilità a proseguire la collaborazione con la Libia, ribadendo che gli aspetti politici del rapporto tra i due Paesi sono gestiti da Palazzo Chigi e dalla Farnesina, i quali stanno lavorando agli emendamenti da proporre al Memorandum di intesa.

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