Lussemburgo vieta il glifosato

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È il primo paese dell'Ue ad agire contro il pesticida considerato dannoso per la salute

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È il Lussemburgo il primo paese membro dell'Unione europea a vietare l'uso del controverso glifosato, un pesticida noto per la sua potenza. Obiettivo del governo è di proibirne la vendita dal 30 giugno e l'uso entro la fine del 2020. A livello europeo invece, sebbene nel lungo periodo se ne preveda l'abbandono, il glifosato resta autorizzato fino al 2022.

Il biologo Martin Dermine: "Abbiamo abbastanza alternative per sostituire i pesticidi. Gli Stati membri dell'Unione europea hanno la possibilità di vietare specifici pesticidi per motivi sanitari o ambientali anche se finora è accaduto molto raramente. Ora il Lussemburgo spiana la strada, mostrando che si possono usare i soldi della Politica agricola comune per sostenere gli agricoltori nella transizione verso un'agricoltura priva di presticidi. È un ottimo segnale che altri Stati membri dovrebbero seguire".

Il glifosato da tempo è nel mirino degli ambientalisti, che lo considerano tra le cause dello sterminio delle api, principali impollinatori in natura. Inoltre, secondo un rapporto dell'Agenzia per la ricerca sul cancro, pubblicata sulla rivista Lancet, ci sarebbe una correlazione epidemiologica tra l'uso del glifosato e l'insorgenza di malattie come il linfoma di non-Hodgkin.

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