Open Arms: sbarcati a Pozzallo i 363 migranti

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Di Gioia Salvatori
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È il primo sbarco in tempi di emergenza coronavirus, rafforzati i controlli sanitari ma i migranti stanno bene, a parte tre in ospedale per problemi respiratori o lesioni pregresse

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Dopo giorni al largo carica di migranti è finita anche l'ultima delle odissee della Open Arms. 

Sono sbarcati a Pozzallo questa domenica mattina i 363 migranti che si trovavano a bordo della Open Arms. Sono per lo più uomini, e tanti minori: 57. È il primo sbarco così importante ai tempi del coronavirus , quindi con controlli sanitari rafforzati. Tre tra i migranti sbarcati sono stati inviati in ospedale ma per lesioni pregresse e problemi respiratori, non per il virus asiatico. 

Dopo l'SOS lanciato da bordo è scattato il meccanismo europeo di ripartizione, unica soluzione visto il rifiuto di Malta di accogliere la nave.

Salvini contro la magistratura dopo la richiesta di procedere per l'Open Arms

E della ONG spagnola Open Arms per altri casi oggi è tornato a parlare l'ex ministro dell'interno e leader della Lega Matteo Salvini. Ha fatto sapere che il tribunale dei ministri ha inviato al senato la richiesta di processarlo per non aver assegnato un porto, la scorsa estate, alla Open Arms che si trovava al largo carica di migranti.

(Leggi qui del peregrinare della Open Arms lo scorso agosto. Vicina a Lampedusa, infine è stata accolta in Spagna a Maiorca. A bordo oltre 120 migranti tra cui minori).

Un caso analogo a quelli Diciotti e Gregoretti. Salvini, indagato per squestro di persona e omissione d'atti d'ufficio, ha accusato la magistratura di intentare "processi politici".

Il tribunale dei ministri di Palermo ha confermato di aver inviato a palazzo Madama la richiesta specificandone il motivo: non c'erano ragioni per credere che l'approdo della nave rappresentasse un pericolo per l'ordine pubblico.

I precedenti

Il caso della nave Diciotti, il senato dopo trattative e lo psicodramma dei 5 stelle, ai tempi alleati di Salvini al governo, alla fine salvò il senatore: no all'autorizzazione a procedere, nessun processo per sequestro di persona.

Il caso della nave Gregoretti è in discussione proprio in questi giorni, tra due settimane palazzo Madama voterà sull'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro, sempre per sequestro di persona. Salvini ha invitato i senatori a mandarlo a processo

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