Brexit: Johnson minaccia i dazi? Barnier a muso duro

Brexit: Johnson minaccia i dazi? Barnier a muso duro
Diritti d'autore عکس از آسوشیتدپرس
Diritti d'autore عکس از آسوشیتدپرس
Di Oleksandra VakulinaCinzia Rizzi
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Dopo Brexit il tempo stringe per trovare gli accordi commerciali. Secondo indiscrezioni di stampa Johnson potrebbe minacciare i dazi. Barnier annuncia la sua linea: "prima gli interessi degli Stati membri"

PUBBLICITÀ

C'è una nuova moneta da 50 pence, che celebra la Brexit. La scritta "Pace, prosperità e amicizia con tutte le nazioni" incisa, appare ottimistica, dato che mancano solo 11 mesi per trovare degli accordi commerciali, che il Regno Unito spera possano garantire la prosperità futura. E le parti già annunciano battaglia. Neanche il tempo di smaltire la sbornia che il Daily telegraph, giornale vicino al primo ministro britannico, fa sapere che Boris Johnson ha intenzione di usare le barriere doganali per tutte le merci europeecome strumento di minaccia. La risposta del capo negoziatore UE Michel Barnier, non si è fatta attendere: "lunedì presenterò una bozza di mandato per i negoziati: gli interessi dei Paesi europei e dell'UE vengono prima di tutto", ha scritto su twitter. 

Euronews
La nuova moneta da 50 penceEuronews

Dal 1° febbraio la maggior parte dei britannici non noterà alcun cambiamento, perché durante il periodo di transizione resteranno in vigore gli attuali accordi con l'Unione europea. Il valore futuro di questa moneta dipenderà dai patti commerciali messi in atto. Londra dovrà negoziare contemporaneamente i fondamentali accordi con Bruxelles e Washington, oltre ad altri di minore importanza.

Gli accordi tra Londra e Bruxelles

Presa in blocco, l'Unione europea è il principale partner commerciale di Londra. Nel 2018 rappresentava il 45% delle esportazioni del Regno Unito e il 53% delle importazioni. Fino alla fine del 2020, il Regno Unito farà ancora parte del mercato unico, che garantisce la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone.

Euronews
Gli scambi Londra-BruxellesEuronews

Il capo negoziatore della Brexit per l'Ue, Michel Barnier spiega l'eccezionalità dei negoziati:

Questo negoziato non è eccezionale perché arriva alla fine di quest'anno, ma perché il Regno Unito sta lasciando il mercato unico - ed è una sua scelta - e sta lasciando l'unione doganale. Se non troviamo un'intesa, il mercato non potrà essere come quello attuale. Dobbiamo prepararci al rischio di trovarci sul bordo di una scogliera, in particolare per quanto riguarda il commercio.
Michel Barnier
Capo negoziatore della Brexit per l'Ue

La prossima scadenza per Bruxelles e Londra è il 1° luglio 2020. Nei prossimi cinque mesi, le due parti dovranno accordarsi su diritti di pesca e regolamenti. Entro quel giorno, il Regno Unito dovrà anche decidere se chiedere un'estensione del periodo di transizione oppure no.

La relazione tra Londra e Washington

E poi c'è l'intesa commerciale con gli Stati Uniti. Donald Trump ha definito Boris Johnson un "suo amico". Dopo le elezioni anticipate di dicembre, il presidente americano ha twittato:

"Arriverà un nuovo massiccio accordo commerciale dopo la Brexit, che ha il potenziale per essere molto più grande e redditizio di qualsiasi altro, che potrebbe essere trovato con l'Unione europea".

Londra e Washington sono in contrasto sulla questione della digital tax, contro i giganti tecnologici americani e sugli standard di sicurezza alimentare britannici. Ma l'amministrazione Trump insiste sul fatto che l'intesa è la massima priorità.

I rapporti con il Regno Unito sono i più importanti per noi, sono molto strategici. Dal nostro punto di vista, siamo pronti a dedicarci molte risorse. Penso che Regno Unito e Stati Uniti abbiano economie molto simili, con una grande attenzione ai servizi. E penso che questa sarà una relazione molto importante
Steven Mnuchin
Segretario al Tesoro Usa

Mentre negoziare due accordi commerciali potrebbe essere possibile, farlo in meno di un anno sembra impossibile. Se il Regno Unito non chiederà una proroga entro il 1° luglio e non ci sarà alcun accordo entro la fine del 2020 - tutti gli scambi saranno regolati dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Questo significa nuove tariffe, che renderanno la maggior parte delle merci importate più costose per i consumatori britannici.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

"Liverpool & the Band": oltre l'icona di sempre fra nuovi business e l'incognita Brexit

Aria di Post-Brexit: Sandro Gozi da Renzi a Macron approda al Parlamento europeo

Il dilemma della difesa europea: la difficoltà di soppesare costi e benefici