Regionali: Salvini non si arrende, Conte attacca la Lega. E le sardine?

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Di Gioia Salvatori
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Grandi manovre dopo il voto in Emilia Romagna e Calabria; il Pd e Bonaccini ringraziano le sardine che dicono "Possiamo fare anche meglio". Solo a sera parla Crimi: "Rilanciare il M5s senza strutturarci come partiti".

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Il partito democratico, la Lega, le sardine e Giuseppe Conte. Questi i grandi attori che il giorno dopo le elezioni regionali occupano la scena politica italiana e si inviano messaggi, una volta relegato il M5s a percentuali a una sola cifra sia in Emilia Romagna che in Calabria.

Salvini non si arrende

Per il leader della Lega Salvini, che è stato sempre accannto alla sua candidata Lucia Borgonzoni, lo scontro con Bonaccini non è finito: "Ci prepariamo a 5 anni di appassionata opposizione - ha detto - perché per me il cambio è solo rimandato (...) aspettiamo di confrontarci sulla scena nazionale". 

La scena nazionale. È proprio questa quella a cui tutti guardano: il nome del governatore, lunga carriera da militante, reputazione costruita nel tempo, è ora una speranza mentre il Pd fatica a rilanciarsi tanto che al candidato emiliano una buona mano l'hanno data le sardine. Ringraziate da tutti: dai vertici del 'partitone' e dal governatore stesso che ha rivelato di averle sentite oggi per la prima volta.

Le sardine alla riscossa, Bonaccini parla di "nuovo centrosinistra"

Parte di una ricetta per il rilancio, secondo Bonaccini, è proprio la mobilitazione: "Il valore della mobilitazione  - ha detto il governatore - spero sia il punto di ripartenza per il mio partito e per tutte le foze di centrosinistra, di un nuovo centrosinistra".

Le sardine da parte loro cantano vittoria: "Siamo nati dicendo che eravamo contro il populismo. Oggi siamo consapevoli che, se lo vogliamo, oltre che 'contro' possiamo essere 'meglio'. E possiamo esserlo con mezzi sconosciuti a chi fa propaganda di mestiere: gratuità, relazioni umane, creatività ed empatia". 

Che ne sarà delle sardine, finora restie alle sirene dei partiti, come approfitterà il partito democratico della vittoria emiliana dov'è tornato primo partito, si saprà nei prossimi mesi. 

Siamo nati dicendo che eravamo contro il populismo. Oggi siamo consapevoli che, se lo vogliamo, oltre che 'contro' possiamo essere 'meglio'
Sardine su Facebook

Il ritorno di Forza Italia?

Intanto qualcuno parla del ritorno di Forza Italia che in Calabria ha superato la Lega e conquistato con la sua candidata Jole Santelli, il governo della regione. Vittoria prevista questa, senza sorprese, davanti a un candidato del centrosinistra, Filippo Callipo, scelto con difficoltà e non tra le prime file. 

Il flop dei 5 stelle, il mutismo dei leader

Pessima in Calabria la performance dei 5 stelle che non superano il quorum dell' 8 per cento per entrare in consiglio regionale. Assordate il silenzio di leader ed ex leader del Movimento. Si fa sentire solo a tardo pomeriggio il reggente Vito Crimi che ammette "Le elezioni sono andate male ma ce lo aspettavamo" aggiunge che "Il nostro compito è rilanciare. Non dobbiamo replicare gli altri partiti o creare qualcosa di strutturale con altri partiti ma lavorare sui temi".

Si scinderà il Movimento? Gianluigi Paragone, infatti, senatore fuoriuscito dal gruppo dei 5 stelle, ora parla chiaro di un suo movimento e vede in Alessandro Di Battista "l'unica speranza che ha il Movimento di risorgere. Alessandro dovrebbe ottenere la guida del partito e portarlo fuori da questa alleanza con il Pd, facendo cadere il governo", ha detto.

Conte alla lega: "I citofonatori sono rimasti a casa"

Se è assordante il silenzio di leader ed ex leader pentastellati si fa sentire il primo ministro Giuseppe Conte forte della sconfitta dell'ex alleato leghista parla da leader, minimizza sulla caduta del partito che l'ha scelto come primo ministro e avverte che per il governo nulla cambia. "I citofonatori sono rimasti a casa - ha detto". "La Lega ha iniziato una parabola discendente", ha aggiunto. Sottolineando che per il governo nulla cambia.  

I citofonatori sono rimasti a casa
Giuseppe Conte
Primo ministro
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