Russia: Putin annuncia una riforma costituzionale e il governo si dimette

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Le modifiche prevedono più poteri per il Parlamento, che avrà il compito di nominare primo ministro, vicepremier e ministri

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L'annuncio a sorpresa è arrivato subito dopo il discorso di Vladimir Putin sullo Stato della Nazione. Il primo ministro Dmitrij Medvedev e l'intero governo hanno rassegnato le dimissioni per consentire al presidente di realizzare le modifiche alla Costituzione annunciate poco prima.

Putin ha proposto di affidare più poteri alla Duma: la riforma prevede che sia il Parlamento russo a nominare pimo ministro, vice-premier e ministri. La parola passa ora ai cittadini russi: il nuovo sistema, infatti, sarà sottoposto a un referendum nazionale. La riforma, ha spiegato Medveded, avrà effetti sull'equilibrio dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario.

Putin ha indicato come nuovo primo ministro Mikhail Mishustin, capo del Servizio Tributario Federale. La Duma dovrà ora ratificare la sua nomina.**

Lotta alla povertà e iniziative per aumentare il livello di natalità** sono state due delle principali questioni interne affrontate dal presidente russo: Putin ha promesso più risorse per scuola e sanità pubblica e aiuti alle famiglie per incoraggiarle e ad avere più figli.

Poco lo spazio dedicato da Putin ai temi internazionali. Il leader russo si è limitato a sottolineare il ruolo autorevole che il Paese è stato in grado di ritagliarsi.

"Non stiamo minacciando nessuno e non stiamo cercando di imporre la nostra volontà - ha detto Putin nel suo discorso -. Allo stesso tempo, posso assicurare che è stato fatto tutto il necessario per rafforzare la sicurezza nazionale. Nella corsa agli armamenti non siamo secondi a nessuno. Al contrario, sono gli altri Paesi che devono ancora dotarsi di armi che la Russia possiede già".

Verso un periodo di transizione: Putin stufo del potere?

Ma quali sono le ragioni dietro l'annuncio di Putin e le dimissioni di Medvedev? "Ci sono diversi pareri a proposito - dice a Euronews Yuliy Nisnevich, analista politico e professore alla Higher School of Economics di Mosca - è probabile che questo sia l'inizio di un periodo di transizione del potere in Russia".

"Non è un capriccio momentaneo - sottolinea Nisnevich - tutto è stato chiaramente preparato, c'è una sorta di piano per il cambio di potere. È difficile dire quale. Diversi anni fa ho scritto un articolo sul fatto che lui Putin fosse già molto stanco del potere. Avevo la sensazione che avrebbe voluto andarsene prima, ma non abbia potuto farlo a causa del modo in cui funziona il governo in Russia".

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