Strage di migranti nell'Egeo, torna in mare la Sea-Watch 3

Strage di migranti nell'Egeo, torna in mare la Sea-Watch 3
Diritti d'autore Kostis Ntantamis/ASSOCIATED PRESS
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Di Salvatore Falco
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Sono almeno 12 i corpi senza vita recuperati dalla Guardia costiera greca a sudovest dell'isola di Paxos. La nave Sea Watch 3 torna in mare dopo oltre cinque mesi di blocco nel porto di Licata.

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Sono almeno 12 i corpi senza vita recuperati dalla Guardia costiera greca a sudovest dell'isola di Paxos. Le autorità di Atene sono riuscite a salvare 21 persone tra le circa cinquanta che, a bordo di un'imbarcazione, cercavano di raggiungere l'Europa.

Nelle stesse ore, la nave Sea Watch 3 - tornata in mare dopo oltre cinque mesi di blocco nel porto di Licata e dopo aver

vinto il ricorso al Tribunale di Palermo - ha compiuto tre interventi. La Ong accusa Malta di ritardi nei soccorsi e cerca un porto per sbarcare i 119 migranti che ha a bordo.

A darle il cambio è arrivata Open Arms che ha soccorso una piccola imbarcazione in condizioni critiche con 44 uomini in stato di ipotermia grave. I volontari dell'imbarcazione spagnola accusano la Guardia costiera libica di atteggiamento ostile denunciando di aver soccorso due naufraghi che, presi a bordo della motovedetta di Tripoli, si sono lanciati in acqua.

Sconosciuta ancora la nazionalità dei migranti morti

Si ritiene che a bordo dell'imbarcazione vi fossero 50 migranti circa.Sconosciuta ancora la nazionalità dei migranti morti, alcuni dei quali si ritiene fossero afgani.Le ricerche vanno avanti con l'aiuto di un elicottero. Secondo Unhcr, l'agenzia Onu che si occupa dei rifugiati, nel 2019 sono stati 74.500 i migranti passati dalla Turchia alla Grecia. 

Open Arms, "118 soccorsi sul ponte della nostra nave"

 "È ora di colazione per le 118 persone che oggi sono sul ponte della nostra nave. Fuori piove e fa freddo. Che ne sarebbe stato di loro se il nostro vecchio rimorchiatore non osse stato nel Mediterraneo?", scrive la Ong su Twitter

Ritardi in soccorso, Sea Watch accusa Malta

Sea Watch Italia accusa Malta di ritardi nei soccorsi per una barca di migranti in difficoltà. Lo scrive l'organizzazione su Twitter ricostruendo l'accaduto.

"Ci sono volute 8 ore per arrivare sulla scena dove abbiamo immediatamente distribuito i giubbotti di salvataggio. Le persone erano in mare da giorni: hanno raccontato di aver visto passare almeno 2 navi. Molto vicino c'era una motovedetta maltese a tre ore di navigazione. Malta ha comunicato a #SeaWatch che avrebbe trasbordato le persone. Abbiamo assistito, nel cuore della notte, ad un comportamento irresponsabile e pericoloso. Questi ritardi sono inaccettabili", conclude l'Ong

Libia, Salamé: "700mila potenziali migranti se prosegue escalation"

L'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé, ha avvertito oggi i ministri dell'Ue, riuniti nel Consiglio Esteri straordinario di Bruxelles, che l'escalation della guerra civile nel paese nordafricano comporta rischi accresciuti dell'arrivo di nuovi "combattenti islamisti provenienti dalla Siria e dal Sudan", e di una nuova crisi migratoria.

"In Libia ci sono 700.000 persone provenienti dai paesi sub-sahariani"; molti di loro oggi lavorano e non intendono emigrare nell'Ue, "ma questo potrebbe cambiare con l'evoluzione della situazione", ha detto Salamé secondo quanto ha riferito l'Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune, Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio.

Migranti in centri Libia, in trappola senza via fuga

Un drammatico 'sos' e' arrivato dai centri di detenzione di migranti in Libia: "Siamo circa 650 persone, donne e uomini di diverse nazionalità, di cui 400 eritrei ed etiopi, viviamo costantemente nella paura, perché sentiamo continuamente spari nelle vicinanze, e noi chiusi qui, senza protezione, senza vie di fuga in caso di attacco, rischiamo la vita". È l'appello rilanciato da don Mussie Zerai, presidente di Habeshia, sacerdote di riferimento per i migranti che tentano di arrivare in Italia, e che in passato è anche stato candidato anche al Premio Nobel per la Pace.

Violò divieto, maxi multa a comandante nave ong

Una multa di 300mila euro è stata notificata a Claus Peter Reisch, comandante della Lifeline, la ong impegnata per il recupero dei naufraghi nel Mediterraneo. Si tratta del tipo di sanzione introdotto dal decreto sicurezza bis - di cui il governo ha annunciato la modifica nei mesi scorsi - e che prevede multe per le ong che non rispettano il divieto di ingresso in acque territoriali italiane.

A riferire della multa, in un tweet, è lo stesso Reisch, secondo il quale la sanzione si riferisce alla violazione del divieto di ingresso in acque italiane dopo un soccorso effettuato a fine agosto con la Marie Eleonore.

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