Turchia, il parlamento approva l'invio di truppe in Libia

Adem ALTAN / AFP
Adem ALTAN / AFP Diritti d'autore Il presidente Recep Tayyip Erdogan durante un discorso al parlamento nell'ottobre scorso - Ankara
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Di Euronews
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I legislatori turchi hanno approvato la mozione di emergenza (325 sì contro 184 no) in favore di uno spiegamento annuale di truppe sul territorio libico.

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Il parlamento turco ha approvato giovedì una mozione per l'invio di truppe in Libia in appoggio al governo di unità nazionale (Gna) di Faiez al-Sarraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite e in guerra contro le milizie del generale Khalifa Haftar.

La mozione è passata grazie ai voto del partito conservatore al governo, l'AKP (il Partito della Giustizia e dello Sviluppo), e dei suoi alleati in coalizione del Movimento Nazionalista (MHP). L'opposizione socialdemocratica, di centro e di sinistra, ha votato contro. Il conteggio totale è di 325 sì e 185 no.

Il mandato per la missione è annuale ed è stato giustificato per la difesa degli interessi strategici in Libia e nel Mediterraneo orientale. La mozione permette al governo turco di decidere la portata, la forza e la tempistica di qualsiasi missione militare. Il vicepresidente turco Fuat Oktay ha detto all'agenzia statale di Anadolu che la Turchia invierà "il numero necessario (di truppe) ogni qual volta che ce ne sarà bisogno".

Sul terreno, in Libia, è già stata denunciata la presenza di 300 miliziani in risposta ai mercenari russi del Wagner Group che combattono per la parte avversa, quella di Haftar.

Il mese scorso, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che al-Sarraj aveva richiesto un dispiegamento di truppe turche dopo la firma di un accordo militare che consente ad Ankara di inviare esperti e personale militare in Libia.

Non solo: i due paesi hanno anche siglato un altro patto sui confini marittimi che ha suscitato diverse critiche da parte dell'Europa. La Turchia sta cercando di contrastare quello che percepisce come un isolamento nello scacchiere del Mediterraneo orientale, dove Grecia, Cipro, Egitto e Israele hanno stabilito zone economiche esclusive per la ricerca di petrolio e gas.

Ankara non invierà truppe in Libia qualora Haftar dovesse interrompere la sua offensiva.

Il principale partito di opposizione della Turchia, il CHP, ha giustificato il suo voto contrario con la necessità di evitare ulteriore "spargimento di sangue musulmano". Il suo leader, Kemal Kilicdaroglu, ha invitato il governo a lavorare piuttosto sulla creazione di una forza di pace a guida delle Nazioni Unite.

La lotta intorno a Tripoli si è intensificata nelle ultime settimane dopo che Hafter ha lanciato la "battaglia finale" per la conquista della capitale. Ha il sostegno degli Emirati Arabi Uniti e dell'Egitto, oltre che della Francia e della Russia, mentre il governo ufficiale di Tripoli riceve aiuti dalla Turchia, dal Qatar e dall'Italia.

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