Montenegro dice sì a controversa legge sui beni della chiesa

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Di Margherita Criscuolo
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Caos in Parlamento e proteste in piazza

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Caos nel Parlamento del Montenegro durante l'approvazione di una controversa legge sulla libertà religiosa. Approvata da 45 deputati della coalizione al potere, la legge prevede che le comunità religiose del Montenegro forniscano prova dei loro diritti di proprietà antecedenti al 1918. Al termine di una sessione convulsa, con tanto di intervento della polizia in borghese, sono stati arrestati alcuni deputati dell’opposizione proserba.

“Condanno quanto avvenuto, è inappropriato e irresponsabile nei confronti dei legislatori e dei cittadini del Montenegro - ha dichiarato il primo ministro Duško Marković - . Ma credo sia stata una buona lezione per chiunque e che episodi del genere non si verificheranno più".

Il voto ha fatto seguito a proteste in tutto il Paese da parte dei sostenitori della Chiesa serba ortodossa secondo i quali la legge - "incostituzionale e discriminatoria" - spoglierà la chiesa delle sue proprietà, inclusi monasteri medievali e chiese". Il metropolita del Montenegro, il vescovo Amfilohije Radović, ha chiesto al governo maggior dialogo: "Ribadiamo ancora che non vogliamo la legge sia abolita ma emanata in accordo con la Commissione di Venezia attraverso il dialogo con la Chiesa e le altre comunità religiose. Finora un vero dialogo non c’è stato".

Il Paese ha una popolazione poco superiore a 620.000 persone, in maggioranza cristiano-ortodossi e la chiesa principale è la chiesa ortodossa serba. Il governo ha negato di voler privare le comunità religiose delle loro proprietà.

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