Riforma delle pensioni in Francia: le differenze con la legge Fornero

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Diritti d'autore AP Photo/Michel Euler
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Di Eloisa Covelli
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Abbiamo messo a confronto i due sistemi

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Dal 5 dicembre i francesi sono scesi in piazza contro l'epocale riforma delle pensioni proposta dal presidente Emmanuel Macron. Gli italiani hanno già subito sulla loro pelle una riforma altrettanto epocale, quella che ha preso il nome di Elsa Fornero, all'epoca ministra del Lavoro e delle Politiche sociali del governo Monti. Ma quali sono le differenze e le analogie di queste due riforme, partorite a otto anni di distanza una dall'altra?

Giustizia contro sacrificio

Intanto il contesto politico è totalmente diverso. La riforma delle pensioni di Macron era prevista nel suo programma elettorale che l'ha portato all'elezione nel 2017. Macron l'ha presentata come una riforma "essenziale", che creerebbe maggiore "giustizia", sopprimendo i 42 regimi differenti e creandone uno unico valido per tutti.

Mentre in Italia la riforma è stata portata avanti da un governo tecnico capeggiato da Monti ed è stata votata da destra a sinistra: PD, PDL, Unione di Centro e Futuro e Libertà per l'Italia e altri gruppi minori. È stata inserita nel decreto legge 201/2011, il cosiddetto decreto Salva Italia ed è stata presentata al popolo come un "sacrificio" ineluttabile, perché il sistema precedente non era più sostenibile per i conti italiani. Celebri sono le lacrime in conferenza stampa della ministra Fornero.

la lacrime di Elsa Fornero

Anche se Macron ha deciso di presentare la riforma diversamente il report del Conseil d’orientation des retraites (Cor) parla chiaro: la previdenza sociale in Francia si avvia verso un deficit che potrebbe arrivare tra 7,9 miliardi e 17,2 miliardi nel 2025, anno in cui entrerebbe a pieno regime la riforma Macron, che tocca i nati dal 1975.

Dal retributivo al contributivo

La riforma Fornero ha esteso il metodo contributivo a tutti i lavoratori (già introdotto dalla riforma Dini in maniera graduale). Se l'importo delle vecchie pensioni erano calcolate sugli ultimi stipendi, le nuove sono calcolate sui contributi di una vita. Similmente in Francia, se la riforma passa, viene introdotto un sistema a punti. Ogni euro guadagnato lavorando verrà associato a un certo numero di punti riconvertiti poi in denaro al momento di andare in pensione. Previsto un bonus per le mamme già dal primo figlio con la riforma Macron (adesso in Francia è previsto dal terzo figlio). Macron ha presentato questo sistema come migliore per i precari, per chi non ha una carriera continuativa. Di certo verrebbe penalizzato chi ha un regime speciale tra cui i lavoratori di metro e ferrovie, che stanno appunto scioperando.

Aumento dell'età pensionabile

La riforma Fornero ha aumentato l'età pensionabile per donne e uomini e ha abolito la cosiddetta pensione di anzianità (in base al numero di anni di lavoro), sostituita dalla “pensione anticipata”. Macron ha promesso di non voler innalzare l'età pensionabile (oggi a 62 anni per chi ha il regime generale), ma ha proposto di creare un'età "pivot", un'età di "equilibrio" a 64 anni. Sotto la quale ci sarà una penalizzazione del 5% per ogni anno di pensione anticipata, mentre al contrario ci sarà un 5% in più per chi decide di restare a lavoro.

Riforma Fornero ed esodati

La riforma Fornero ha creato la categoria degli "esodati", ovvero quelli che sono rimasti senza lavoro e senza pensione per effetto della ghigliottina della legge che ha cambiato improvvisamente le regole. Il termine inizialmente era stato coniato per indicare coloro i quali avevano accettato un esodo volontario dall'azienda nel 2011, confidando di andare in pensione con la vecchia legge, quindi di lì a poco. Sono state fatte nel corso degli anni otto "salvaguardie", ovvero leggi ad hoc per recuperare dei lavoratori rimasti imbrigliati dal cambio delle regole. Il sistema a punti di Macron non creerà situazioni del genere dato che tocca solo i giovati nati dopo il 1975.

Risorse addizionali per questo articolo • lavoce.info, Sole24Ore

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